E' ancora una volta primato: gradino più alto del podio da oltre due anni. Benevento resta, stando ai dati di Unioncamere, la regina assoluta dell'imprenditoria femminile. E, da qualche trimestre, i dati le affiancano, al secondo posto del podio, la provincia di Avellino. Dunque, nelle aree interne l'imprenditoria è decisamente a tinte rosa. E cresce anche, ma con dei distinguo. Si abbassa infatti la percentuale di imprese in rosa a Benevento, ma non è un dato negativo in sé. Lo stock di aziiende , nel Sannio, è di 34mila unità, quelle femminili sono 10466. In termini percentuali, dunque, la provincia di Benevento è per il 30,28 per cento in rosa. Più alta era la percentuale nel penultimo report presentato da Unioncamere.
Ma ciò non fa il paio con una diminuzione di imprese femminili, semplicemente, tra un trimestre e l'altro, tra marzo e giugno, si è invertito il trend che negli ultimi anni ha visto un'erosione costante dello stock di imprese in provincia di Benevento. A giugno, invece, le imprese sono aumentate, di circa 300 unità, per questo si è leggermente abbassata la percentuale di aziende femminili, che pure sono aumentate numericamente. Identico il discorso per Avellino, seconda a livello nazionale per tasso di incidenza di imprese femminili.
Qui il 30,03 per cento delle aziende ha un comandante in rosa al timone. Stessa percentuale del trimestre precedente, che permette al capoluogo irpini di mantenere il secondo posto sopra Chieti, terza in classifica. Più di quarantatremila sono le aziende di Avellino (anche in questo caso sono cresciute di numero, di circa 200 unità, rispetto al trimestre precedente), e 13163 quelle femminili (erano 13100 nel marzo 2015, crescita dunque più contenuta rispetto a Benevento). Molto più basse le percentuali per le altre province campane: Caserta, ad esempio, è venticinquesima, con un tasso di femminilizzazione dell'impresa del 24,5 per cento (numeri ben diversi tuttavia guardando al dato prettamente numerico, che vede la provincia casertana avere uno stock di 90mila imprese, di queste 22100 a trazione rosa), quarantacinquesima Salerno, con un'incidenza di imprese femminili del 23,14 per cento (27mila 500 imprese rosa su un totale di 118mila 500) e infine Napoli , ultima in graduatoria per tasso di imprese rosa, che si ferma al 20 per cento (56mila aziende femminili su un totale di 277mila).
Per quanto riguarda poi i settori d'impresa più rosa: le altre attività di servizi per la persona, dove le imprenditrici rappresentano il 58,63% del tessuto imprenditoriale del settore, l’assistenza sociale non residenziale (56,88%), la confezione di articoli di abbigliamento (42,59%), i servizi di assistenza sociale residenziale (40,06%) e le agenzie di viaggio (37,42%). Se poi si guarda all’apporto delle donne all’interno del mondo artigiano, nel quale le 214.815 imprese artigiane a guida femminile rappresentano quasi il 16% del totale imprese artigiane esistenti al 31 marzo 2015, la mappa dell’impresa femminile un po’ si modifica, accentuando l’apporto, in diversi casi davvero sostanziale, ad alcuni dei settori di punta del made in Italy.
Cristiano Vella