Benevento

Avrebbe allungato le sue mani sulla figlia, fin da quando lei non aveva compiuto 14 anni. Un addebito grave, contestato nell'avviso di conclusione dell'inchiesta, firmato dal sostituto procuratore Stefania Bianco, a carico di un 46enne che abita in un centro poco distante di Benevento. Difeso dall'avvocato Antonio Leone, l'uomo è stato chiamato in causa per fatti che sarebbero accaduti dal 2019 al dicembre del 2020.

Secondo gli inquirenti, mentre la ragazzina era a letto, il genitore le avrebbe rivolto le sue squallide 'attenzioni', palpeggiandole più parti del corpo e costringendola a subire atti sessuali. L'inchiesta, scandita nei mesi scorsi da un incidete probatorio, era stata avviata dopo una denuncia nella quale la minore, assistita dall'avvocato Elena Cosina, aveva puntato il dito contro il papà. Che, da parte sua, ritiene la vicenda una sorta di 'vendetta' per aver nel 2016 denunciato alla Squadra mobile ciò che l'allora 11enne gli aveva raccontato: la madre e l'attuale convivente avrebbero lasciato semi aperta la porta della loro camera da letto e la luce di una lampada accesa, e in questo modo lei li avrebbe visti nudi mentre avevano rapporti sessuali.

Comportamenti per i quali i due sono stati spediti a processo. L'indagato ha adesso venti giorni a disposizione per chiedere di essere interrogato o produrre memorie difensive, poi il Pm procederà all'eventuale richiesta di rinvio a giudizio.