Omessa presentazione di dichiarazioni fiscali, emissione di fatture per operazioni inesistenti e assunzione fittizia di manodopera straniera: queste le accuse contestate ad un imprenditore di Capaccio Paestum. Il gip del tribunale di Salerno ha disposto l'interdizione ad operare dopo le indagini di Procura e Guardia di finanza.
L'imprenditore dopo aver formalmente cessato la sua attività economica (la commercializzazioe di motocicli) avrebbe in realtà continuato per quattro anni ad emettere - con la stessa partita Iva - fatture per contratti di vendita di autoveicoli, evadendo le imposte.
Nel complesso, le fiamme gialle contestano false fatturazioni per circa 1,8 milioni di euro. Al setaccio degli investigatori - coordinati dal procuratore capo Giuseppe Borrelli - anche l'anomalo numero di lavoratori assunti e licenziati tra il 2014 e il 2020.
Una settantina i lavoratori che si sono avvicendati, per lo più Nordafricani residenti nella Piana del Sele. Secondo l'accusa, l'imprenditore avrebbe simulato l'assunzione di almeno 52 di loro sfruttando l'indebita percezione dell'indennitò di disoccupazione per oltre 300mila euro.
Contestati anche 4 permessi di soggiorno concessi illegalmente a cittadini algerini: all'imprenditore capaccese è stato imposto il divieto temporaneo di esercitare l'attività e di ricoprire uffici direttivi.
La Guardia di finanza ha inoltre effettuato una serie di perquisizioni nelle province di Salerno e Milano, dando esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di tutti i beni riconducibili all'indagato, per un valore di 150mila euro.