Botte e minacce, guai a dire no alle sue pretese sessuali anche mentre lei era in stato di gravidanza. E' il quadro di una indagine del sostituto procuratore Maria Gabriella Di Lauro e dei carabinieri sulla quale il 29 luglio si pronuncerà il gup Pietro Vinetti, che dovrà decidere se spedire o meno a giudizio un 47enne di nazionalità romena – è difeso dall'avvocato Fabio Russo -, residente a Paduli, accusato di maltrattamenti e violenza sessuale ai danni della convivente (ora ex).
I fatti contestati vanno dal 2014 al novembre del 2020: un lasso di tempo che sarebbe stato scandito dalle condotte violente dell'uomo, che oltre a picchiarla quando si rifiutava di bere con lui o di fare sesso, l'avrebbe pesantemente offesa e minacciata di morte. “Se mi denunci, quando esco dal carcere, ti cerco, ti trovo e ti ammazzo”, le avrebbe detto.
Numerosi gli episodi al centro dell'attività investigativa, spesso mentre il 47enne era in stato di ubriachezza. Le avrebbe strappato i vestiti, l'avrebbe schiaffeggiata e colpita alla testa in più occasioni per costringerla ad avere rapporti anche mentre la donna era incinta. Comportamenti che avevano indotto la malcapitata a rivolgersi nel novembre del 2020 ai militari.
Da qui l'inchiesta, alla quale ne era seguita un'altra per stalking che una dozzina di giorni fa è sfociata nel divieto di avvicinamento alla parte offesa, e ai luoghi che frequenta, a carico del 47enne. Lui l'avrebbe tormentata, contattandola ripetutamente per chiederle di rimettere la querela sporta nei suoi confronti, poi le avrebbe spedito via Whatsapp la foto di una loro connazionale assassinata dal suo convivente. Una circostanza che aveva escluso durante l'interrogatorio di garanzia.