Benevento

Alle 6 si continua a sudare come nelle ore precedenti. Alle porte c'è un'altra giornata bollente, fortunati coloro che si sono sottratti, o si accingono a farlo, ad una calura ed una umidità asfissianti. Mare, montagna: va bene qualsiasi soluzione alla ricerca di un po' di refrigerio. Chi sta leggendo queste righe avrà già pensato: che roba è questa, perchè il ricorso a tanta banalità? Vero, ma volete che le temperature altissime non incidano sulla lucidità?. Il cronista annaspa, ma è in buona compagnia. Basta saccheggiare interviste e comunicati diramati negli ultimi giorni per rendersene conto.

Hanno fatto rumore, ma neanche in maniera esagerata, le parole del sindaco di Benevento Clmente Mastella, che si è detto convinto che lui e Di Maio valgano da soli il 5%. E' la politica, bellezza. E' fatta di salti mortali carpiati con quadruplo avvitamento, di cambi di opinione, tutti legittimi, sui protagonisti. Ormai siamo abituati a tutto, figurarsi se può far specie l'idea di una possibile convergenza, in vista delle elezioni, tra l'ex guardasigilli e l'attuale responsabile della Farnesina. Sarebbe la conferma di quanto il 'virus della mobilità' da uno schieramento all'altro abbia colpito anche quanti sventolavano nelle piazze la bandiera della cosiddetta coerenza, urlando, ritmicamente, “onestà, onestà”. Un impasto di ipocrisia e populismo che ha fatto danni irreparabili. Lasciamo perdere.

Meglio concentrarsi su un argomento che riguarda tutti, o quasi: la sanità. Sono arrivate le nomine dei nuovi direttori generali di Asl e Aziende ospedaliere, accompagnate, come capita sempre, dai commenti di una politica che determina quelle scelte. Un incastro di caselle che ha fatto felici alcuni e deluso altri, ma ciò poco rileva. Perchè il problema non è il nominalismo – le persone e ciò che rappresentano in termini di rimando- ma la capacità di organizzare, mantenendo sempre un sufficiente livello di autonomia, un settore delicatissimo: dal funzionamento degli sportelli allo snellimento di modalità burocratiche incomprensibili, dall'efficienza di ambulatori e reparti ad una migliore definizione dei pronto soccorso.

Facile riempirsi la bocca del diritto alla salute, ma serve a poco se la risposta, su tutti i fronti, non è adeguata alla domanda. Sono solo alcuni dei capitoli di un libro che continua a restare rimaneggiato, la cui conclusione è affidata esclusivamente alla necessità di creare un sistema che, dalla medicina di base alla piu alta specializzazione, sia in grado di funzionare, con i mezzi adeguati, dopo aver messo da parte ogni rivendicazione corporativa e di appartenenza. Viva il merito e basta, del resto anche per Di Maio, ora, uno non vale l'altro. A questo punto vi chiedo: non era meglio parlare di questo maledetto caldo?