Grottaminarda

Come promesso una giornata all'insegna della natura, dello sport , del gusto ma anche di una ritrovata socialità in un luogo insolito e speciale: il Parco Molinello. La sesta tappa del cartellone "Percorsi nelle Valli del ben Vivere", nell'ambito del Poc Campania, si è svolta a Grottaminarda in un ambiente campestre allestito con gazebo per degustare il tipico torrone locale, balle di fieno utilizzate quali sedute, sagome di animali e bersagli per il tiro con l'arco, la verdeggiante alberatura circostante e lo scroscio del torrente Molinello sottostante hanno fatto il resto.

Numerosi i visitatori, svariati i target di età: soprattutto famiglie con i bambini ma anche gruppi di ragazzi e persone anziane. Tutti hanno apprezzato moltissimo il tiro con l'arco e dopo aver assistito alla dimostrazione degli arcieri in abiti medievali della Compagnia "14 Reds" hanno voluto mettersi alla prova scoccando qualche freccia.

Elegante e goloso il momento degustazione curato e “raccontato” dalla esperta di cucina Dina Meninno, messo a disposizione dai maestri torronai di Grottaminarda: Antonio Cardinale, Franco Cataruozzolo, La Delizia, Minarda, Michele Romano, Roberto Romano, Giuseppe Ulto, Rocco Ulto, ciascuno con una storia antica alle spalle e con ricette tramandate di generazione in generazione e che continua ad essere rigorosamente artigianale. Si narra che il primo torronaio, Diego Blasi, abbia iniziato con il suo carretto nel 1803, successivamente con il matrimonio di Filomena Blasi e Vincenzo Mottola la tradizione si è consolidata e diffusa ad altri rami della famiglia tant'è che è proseguita per 5 generazioni. In mostra anche antichi strumenti utilizzati nei laboratori artigianali come un setaccio ed una pressa per ostia del 1800. É stato possibile degustare svariate tipologie di torrone, in particolare lo "spantorrone", ricetta tipica di Grottaminarda e poi mostaccioli, morselletti, croccantini, brutti ma buoni, mandorle pralinate, nocciolotti, pistacchiotti. Un vero tripudio per il palato.

Interessante poi ascoltare alcuni cenni storici sul Parco Molinello che prende il nome dall'omonimo torrente in cui c'era un mulino ad acqua e che ancor prima si chiamava con la stessa antica definizione del Fiume Ufita, ossia "Albi", in alcuni antichissimi documenti, infatti, Grottaminarda viene definita "Cripta Albi" (cripta per la grande quantità di grotte). Ed è proprio grazie a questo torrente che "il macchio" è così rigoglioso di vegetazione spontanea, tipica della macchia mediterranea, in cui troneggia il monumentale "Pino Marittimo", che risale almeno a 200 anni fa, e su cui si affacciano la Collegiata di Santa Maria Maggiore e le mura medievali del Castello d'Aquino.

A fare gli onori di casa il sindaco Marcantonio Spera con l'intera Amministrazione comunale da poco insediatasi. Gratitudine è stata espressa nei confronti della Regione Campania per la possibilità di svolgere questi eventi attraverso i quali si valorizzano tradizioni artigianali, ed attività ludico-sportive oltre che location suggestive come il Parco Molinello.

L'intervento, infatti, è co-finanziato dal Poc Campania 2014/2020. Rigenerazione Urbana, Politiche per il Turismo e la Cultura - Programma Unitario di Percorsi Turistici di tipo Culturale, Naturalistico ed Enogastronomico di portata Nazionale ed Internazionale.

Curato in ogni dettaglio il piano per la sicurezza con precise delimitazioni per il tiro con l'arco e la presenza oltre che dei carabinieri della Stazione di Grottaminarda e del corpo di Polizia Municipale, dei volontari della Pubblica Assistenza Grottaminarda.

Prossimo appuntamento dei 20 previsti nel cartellone, lunedì primo agosto nei giardini del Castello d'Aquino con il vernissage della mostra scultorea "Movimento d'Aquino".