La deposizione di un teste dell'accusa (l'unico presente sui tre convocati), poi la decisione del Tribunale di acquisire nei limiti dell'utilizzabilità la relazione di Papale, consulente tecnico del Pm, rispetto alla quale la difesa aveva espresso la sua opposizione. Sono i due momenti che hanno scandito l'udienza del processo – proseguirà il 17 febbraio - a carico delle trentatré persone (altre otto hanno patteggiato o sono state assolte o prosciolte) coinvolte nell'indagine della guardia di finanza sul sistema di aggiudicazione delle gare di appalto del Comune di Telese Terme. Nell'elenco degli imputati l'ex sindaco Giuseppe D'Occhio, funzionari e dipendenti dell'Ente, titolari di imprese. L’inchiesta, diretta dal pm Antonio Clemente e poi ereditata dalla collega Flavia Felaco, era rimbalzata all'onore delle cronache il dodici ottobre del 2009, quando erano stati eseguiti quindici arresti (in carcere e ai domiciliari) e tre misure interdittive. Nel mirino degli inquirenti, l'esistenza di un presunto ‘cartello’ di imprese ed i rapporti che sarebbero intercorsi tra i titolari di alcune ditte e D'Occhio. Le accuse a vario titolo: associazione per delinquere, corruzione continuata, turbata libertà degli incanti; frode nelle pubbliche forniture; truffa ai danni di un ente pubblico; falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale in atti pubblici; abuso d’ufficio; favoreggiamento e reati fiscali.
di Enzo Spiezia