Da una parte i giovani in entrata con la volontà di patrimonializzazione e, infatti, si prefigurano contratti pluriennali con gli under bloccati e da annunciare (Giuseppe Guadagni, Marco Garetto e Manuel Ricciardi), dall'altra la necessità di aprire la fase delle uscite, ma si conferma lo scenario da braccio di ferro in casa Avellino.
L'ultima decade di giugno riserverà l'ulteriore corsa in entrata (agli under si lega Daniele Franco) sempre con lo sguardo rivolto ai giovani per poi concentrarsi con il via del mese di luglio sui big, sugli esperti del nuovo gruppo. Soprattutto in quel momento si cercherà l'effetto domino tra acquisti e cessioni con l'opportunità di inserire qualche pedina nelle trattative di mercato, ma non sarà affare semplice. La dirigenza irpina ha ribadito la distanza incolmabile con chi è nella lista dei partenti, che non sarà modificata. L'Avellino ha fatto le sue valutazioni, proseguirà con l'idea presentata subito dopo il ko con il Foggia, certificata nei contatti diretti con gli agenti e tesserati, da riflessi anche nei giorni scorsi. I calciatori, invece, non hanno alcuna fretta: possono attendere l'evoluzione estiva.
Ingaggi e durate contrattuali pesano e non poco negli equilibri e il rischio di presentarsi al ritiro con una rosa non completa e con alcuni, se non diversi, giocatori ai margini del progetto tecnico è inevitabile a meno di un'accelerazione con l'arrivo di luglio in grado di scongiurare gli errori commessi nell'estate 2021 a Roccaraso, quando probabilmente qualche passaggio mancato nella gestione ha generato i primi dettagli negativi di una stagione priva di sussulti.