La settima sezione del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (TAR) ha annullato, previa sospensione, l'ordinanza del sindaco di Meta, Giuseppe Tito, con cui era stato autorizzato un parcheggio auto in un fondo agricolo. Il ricorso avverso l'ordinanza sindacale era stato presentato da un cittadino di Meta difeso dall'avv. Giovanni Pollio, per ottenere l'annullamento dell'ordinanza 39 del 2 marzo 2022. La trattazione del merito avrà luogo il 18 gennaio 2023, intanto l'ordinanza sindacale che autorizzava la sosta di autoveicoli nei giardini ha perso efficacia.
Secondo il TAR l'ordinanza si fondava su di una nota del prefetto (n. 41714/I AREA O.S.P.) risalente al 18.06.2009 e risultava preceduta da plurimi provvedimenti di analogo contenuto adottati dal Sindaco di Meta.
Pertanto il Tribunale ha ritenuto fondato il ricorso proprio in ragione della documentata reiterazione, in tempi diversi e senza soluzione di continuità, di provvedimenti aventi il medesimo contenuto, idonea ad escludere la presenza dei presupposti della contingibilità e della urgenza, necessari per l’esercizio del potere sindacale.
Una decisione che praticamente è valida ovunque, quindi anche negli altri Comuni della Penisola Sorrentina che, soprattutto nel periodo estivo, ricorrono a questo tipo di ordinanze per sopperire alle carenze di aree destinate alla sosta delle auto.
Secondo il Tar la reiterazione di ordinanze con il medesimo contenuto è potenzialmente idonea a differire sine die gli effetti di un provvedimento di urgenza che dovrebbero essere necessariamente limitati nel tempo (TAR Lazio-Roma, sez. II, ordinanza 17.05.2012 n° 1731) ed induce ad escludere che le situazioni cui porre riparo siano configurabili come eccezionali e non preventivabili. In sintesi, secondo il Tribunale, un sindaco non può usare il “potere” di emanare ordinanze extra-ordinarie una dopo l’altra negli anni bypassando, in tal modo, i vincoli e le leggi posti a tutela del territorio e del paesaggio.
Spiega Claudio D'Esposito presidente del WWF Terre del Tirreno: "Quello che sta accadendo a Meta, dove ogni fondo agricolo, giardino o terreno, viene usato come parcheggio, lucrando sulla crescente richiesta, accade anche nei comuni limitrofi: Massa Lubrense, Vico Equense e Sorrento.
In via Marziale a Sorrento il comune ha assentito opere inammissibili in zona A e propedeutiche all’uso del fondo agricolo come parcheggio a rotazione ormai da quattro anni! Prima di andare via il funzionario del SUAP di Sorrento, ing. Alfonso Donadio, ha sospeso la scia commerciale sul presupposto che la reiterazione sistematica di parcheggi su aree agricole ne determinasse un cambio di destinazione d’uso seppur in assenza di titoli urbanistici e paesaggistici.
A ben leggere le motivazioni delle "ordinanze" del sindaco di Sorrento si scopre che durante la pandemia e il lock-down era necessario reperire posti auto a causa del covid-19, che "limitava l'utilizzo dei mezzi pubblici" spingendo le persone a muoversi viaggiando "singolarmente ognuno con la propria macchina". Finita la pandemia, invece, la motivazione per reperire parcheggi nei giardini era legata al fatto che la ripresa economica post-covid avrebbe comportato un aumento di veicoli e turisti.
L'aumento dei turisti e la ripresa economica post-covid la troviamo anche in un'ordinanza di Meta che, nel mese di novembre, ritenne necessario reperire posti auto nei giardini in previsione di un sold-out di alberghi e attività! Intanto, nonostante tutto, le macchine tranquillamente giacciono, transitano e sostano in tantissimi (ex)giardini della penisola sorrentina, mentre ci si accinge a progettarne, costruirne e idearne di nuovi con buona pace del verde, della salute e della qualità della vita dei cittadini".