Sorrento

Sarà questa la volta buona per realizzare il nuovo stadio comunale e un centro fieristico in grado di ospitare eventi anche internazionali?
E' la domanda che si pongono un po' tutti all'indomani del summit che l'armatore MSC Gianluigi Aponte ha fatto con imprenditori sorrentini e l'Amministrazione del sindaco Massimo Coppola e da cui è emersa la disponibilità di Aponte di investire 40 mln di euro a fondo perduto per realizzare l'opera cui concorreranno altri privati per 10 mln di euro.

Un vero e proprio regalo alla città che vedrebbe finalmente realizzata un'opera di cui si parla ormai da oltre un decennio e che darebbe un volto nuovo a Sorrento intercettando altri flussi di ospitalità legati allo sport e agli eventi fieristici.
Siamo di nuovo ai nastri di partenza, ma oltre alla rinnovata disponibilità di Aponte e, a quanto sembra, di un gruppo di imprenditori sorrentini c'è anche la determinazione del primo cittadino, Massimo Coppola, a non perdere questa opportunità dopo che tanto se ne è parlato e soprattutto dopo che erano state intraprese una serie di concrete iniziative di cui è giusto parlare con chi nè è stato attore-regista.

Così nasce l'incontro con il commendator Gaetano Mastellone,  manager con una lunga carriere bancaria ed ex Ceo di banche e società bancarie e d'impresa, sportivo in gioventù e dirigente per alcuni anni del Sorrento Calcio (vice presidente) oltre che più recentemente fondatore e presidente del Clue Napoli Città di Sorrento.

Commendator Mastellone, come e quando nasce l'idea del nuovo stadio comunale e del centro fieristico?

"Ne parlo perchè me lo chiede e perchè sono in condizione di ricostruire questa storia fin dalle origini, non ho altre ragioni per farlo. Con l'avv Giuseppe Cuomo, ex sindaco di Sorrento, ho avuto modo di interfacciarmi sul progetto, ma devo confessare che ci sono rimasto molto male per il suo comportamento e ne spiego le ragioni in questo escursus. Mi auguro che il suo successore, Massimo Coppola, che sembra animato da buone intenzioni, porti avanti questa iniziativa cogliendo al volo la rinnovata disponibilità di Aponte il cui legame con Sorrento e con tutta la Penisola Sorrentina è talmente assodato e consolidato che merita assoluto rispetto e un immediato riscontro per passare dalle annunciazioni ai fatti concreti".

Allora ci racconta questa storia del progetto?

"Partiamo nel 2013, quasi dieci anni fa, e l'Amministrazione Comunale era ben informata su questa iniziativa. Ero vice presidente del Sorrento Calcio e tra i miei amici c'è anche Francesco Ghirelli, oggi presidente della Lega-Pro e vice presidente FIGC, il quale spesso veniva ad assistere, da me invitato, alle partite del Sorrento. Fu lui a dirmi: perchè non facciamo uno stadio regolamentare qui a Sorrento? Sarebbe una grande opportunità per la città e per me che porto le nazionali giovanili a giocare, per esempio a Torre Annunziata o a Cava dei Tirreni, se Sorrento avesse una struttura regolamentare certamente la metterei ai primi posti delle location prescelte. Si creerebbe un grande movimento con tutto quello che ruota attorno al calcio e alle nazionali e per una città ospitale come Sorrento e per la sua organizzazione alberghiera ci troveremmo in un contesto assolutamente d'eccellenza. Da qui nasce l'idea e mi attivo subito andando a Roma da Ghirelli e cominciando a elaborare l'idea progettuale coinvolgendo il suo amico architetto Zoppini, quello che sta facendo lo stadio del Real Madrid, e confrontandoci sul tema in una serie di riunioni di cui mi sono anche fatto carico rispetto ai miei amici e interlocutori. Nei passaggi successivi una volta ho coinvolto in una riunione un mio amico avvocato di Sorrento che è buon testimone di quanto sto raccontando e si elaborò un'idea progettuale col nuovo stadio e un parcheggio sotterraneo che oltre a servire lo stadio avrebbe agevolato anche il processo di pedonalizzazione della città di cui si è sempre parlato".

Come siete arrivati a coinvolgere Aponte?

"Per realizzare un'opera del genere occorrono tanti soldi, è chiaro, e per mettergli le gambe pensai che l'unica persona che poteva realizzare il progetto fosse Aponte. Presi appuntamento con Aponte che organizzò una cena. Oltre ad Aponte, me e il presidente Ghierelli ritenni di riferire la cosa al dottor Franco Ronzi che partecipà pure lui. Mi premurai di illustrare ad Aponte il tutto prima di questo incontro-cena con le persone che avevamo coinvolte e ci fu un immediato apprezzamento per la mia idea progettuale che prevedeva appunto il campo sportivo con le tribune e un'area a sinistra dedicata a mostre, fiere e un'altra sul versante a mare che diventava un anfiteatro.
Aponte suggeri di fare un cambiamento, di eliminare un piano di parcheggio, rialzare per quanto possibile il terreno  di gioco e prevedere la realizzazione interrata di un centro fieristico pubblico. Ciò avrebbe consentito di fare un investimento produttivo anche per la città e per la stessa squadra del Sorrento Calcio che ne avrebbe ricavato delle entrate necessarie per affrontare con meno affanno i campionati e le attività"
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Bene, e come avete proceduto dopo quell'incontro?

"Aponte disse che ovviamente si doveva presentare l'idea progettuale al sindaco di Sorrento, all'epoca Giuseppe Cuomo, per cui gli chiesi un appuntamento e gli esposi il tutto condovizia di particolari. Con Cuomo ci lasciammo che ci saremmo risentiti per scambiarci le informazioni che avremmo avuto sui due fronti, quello da me rappresentato e lui per il Comune, in modo da procedere coerentemente e costruttivamente sull'opera. Tutto ciò invece è stato clamorosamente disatteso, so che l'arch. Zoppini è stato invitato al Comune, ma io non sono stato più coinvolto, anzi non ho saputo più nulla di tutta l'operazione fino ad oggi. E ovviamente non doveva essere Aponte a riferirmi. Comunque lui mi disse e poi mi scrisse che un giorno appena iniziata la fase realizzativa sarei stato pienamente coinvolto. Non ho mai parlato di tutto ciò e di quanto mi sia dispiaciuto questo modo di agire. In città ci sono persone che, senza alcun interesse, sono disponibili a collaborare, a offrire le proprie competenze e relazioni per il bene di Sorrento, ma non vengono coinvolte, anzi vengono mantenute fuori da ogni discorso. Io non alcun interesse nè ambizioni politiche e questo comportamento, che mi è stato riconosciuto anche dal buon Mario Gargiulo ex assessore, mi amareggia soltanto. Ne abbiamo parlato per ristabilire la verità e sperando che il sindaco Coppola si comporti diversamente e colga questa opportunità coinvolgendo tutti coloro che possono dare una mano e sono disponibili a farlo senza alcun interesse personale. Io nella mia vita e nel mio lavoro ho sempre coinvolto i collaboratori e le persone che mi stavano a fianco e questo mi ha permesso di avere belle soddisfaazioni e di gratificare l'ambiente lavorativo. Credo sia una buona ricetta anche per chi governa la cosa pubblica".