Salerno

La proposta Legislativa finalizzata all’introduzione di un salario minimo per legge, vedono la contrarietà della Confesercenti Provinciale di Salerno.

La nota:

Un intervento per legge in tale ambito, dichiara il Direttore Confesercenti, Pasquale Giglio, porterebbe una possibile alterazione degli equilibri economici e negoziali raggiunti della contrattazione collettiva.

Infatti, se il valore minimo fissato dal Legislatore fosse più basso di quello stabilito dai contratti collettivi di lavoro si correrebbe il rischio di disapplicazione degli stessi, poiché per le Aziende il salario negoziale sarebbe considerato come mero ed incomprensibile costo ulteriore.

Al contrario, se fosse più alto, l’ingerenza legislativa in tale campo determinerebbe uno squilibrio nella rinegoziazione degli ambiti. Conseguenza, non voluta, di tale disapplicazione contrattuale, potrebbe essere il peggioramento delle condizioni generali dei lavoratori. In Italia vi è una significativa diffusione della contrattazione Collettiva Nazionale che negozia anche la retribuzione del lavoro subordinato, coprendo ampiamente i settori produttivi, nonché un secondo livello do Contrattazione Aziendale o territoriale che regolamenta il salario e la
Produttività.

L’introduzione di un salario minimo Legale orario, getterebbe le basi per un indebolimento della Contrattazione Collettiva Nazionale, dove le parti sociali tengano strettamente conto dell’andamento economico, nonché di costi ed oneri per ciascun comparto (commercio, turismo e servizi). Inoltre la contrattazione collettiva prevede a favore dei lavoratori un welfar contrattuale importante, oltre alla bilateralità, strumento indispensabile per lavoratori ed imprese, si pensi, ad esempio, ai rimborsi sanitari per i lavoratori nel caso di interventi chirurgici del valore di 20.000 euro alle somme erogate al seguito della diffusione del Covid 19.

"Se lo spirito del Salario minimo per Legge è quello di combattere il lavoro nero, credo che non raggiungerà mai il suo obiettivo - dichiara il Presidente Regionale Confesercenti Raffaele Esposito - Infatti i lavoratori in nero nella nostra provincia, sicuramente non vedrebbero applicati il salario minimo, poiché la lotta al lavoro nero avrà un suo risultato, solo garantendo la certezza delle regole, l’applicazione dei Contratti Collettivi vigenti e delle correlate attività rispettive degli organi di vigilanza.

Inoltre l’introduzione del salario minimo non permetterebbe al lavoratore di superare la soglia di povertà, anzi avrebbe l’effetto di spiazzare i lavoratori a basso salario relegandoli a percepire solo il minimo oppure a trasformarli in disoccupati". 

"Infine - conclude il Presidente Esposito - occorre intensificare il contrasto ai “Contratti Pirati” sottoscritti, da organizzazioni prive di rappresentatività e non presenti nel CNEL che determinano salari non congrui, rispetto a quelli dei contratti collettivi stipulati dalle Organizzazioni realmente rappresentative, ricordiamo che per quanto concerne gli accordi definiti a Livello Europeo non sussiste, ad oggi, alcun obbligo di recepimento in Italia".