Sorrento

Stop ai lavori sul Corso Italia per il rinvenimento di reperti archeologici di origine romana. Ancora una volta a Sorrento vengono alla luce testimonianze archeologiche di pregio e di conseguenza scatta l'interruzione dei lavori quale passaggio obbligato in attesa che la Sovrintendenza ai BB.AA. svolga i dovuti accertamenti.

Sui social però infuria la polemica perchè i lavori che avrbbero dovuto ampliare la carreggiata stradale con la realizzazione di un marciapiedi preluderebbero alla realizzazione di un parcheggio. A suonare le trombe della contestazione è Antonino De Angelis, con un passato di amministratore a Sant'Agnello, ambientalista che addìta l'intervento sul Corso Italia a Sorrento come un "caso emblematico di distruzione sistematica del paesaggio e dei beni culturali ad opera  della solita speculazione privata.

Si parte con la solita premessa "del pieno rispetto dei valori paesaggistici e magari, come in questo caso, dal parere negativo della Soprintendenza. Poi con una contorta forzatura delle norme si arriva a realizzare un complesso edilizio fatto passare per "utilità pubblica".

De Angelis non fa sconti a nessuno e spiega: "Chi avrebbe mai contestato l'allargamento di un marciapiedi? Nessuno! E infatti i lavori sono iniziati con il consenso e la soddisfazione del "popolo". Tranne poi a scoprire che dietro il muro si nasconde l'ennesimo parcheggio con tanto di rampa, ascensore, pavimentazione, servizi, biglietteria, scarichi fognari. Di fronte a tale prospettiva (dichiarata e in parte celata ma trasparente), nessuno (Commissione comunale, soprintendenze, ufficio tecnico, assessore alla cultura) ha pensato di prescrivere o suggerire saggi preventivi tesi a verificare la presenza di reperti archeologici. Eppure è notorio che quella zona è parte integrante della "necropoli di Sottomonte", studiata e pubblicata, con una serie di reperti censiti e catalogati".

Continua De Angelis: "Si può solo immaginare la distruzione degli importanti reperti all'atto della palificazione di cemento. Che fine hanno fatto? Qual è la consistenza di quelli ancora esistenti dietro il muro e nella zona destinata a parcheggio? Ecco, questo, dopo il Vallone dei Mulini è, se possibile, uno scempio ancora peggiore. Chi è il responsabile di tutto questo? il "cattivo funzionario?". No, la responsabilità di questo "crimine" è dell'intero apparato politico e amministrativo del comune di Sorrento. Il sindaco in carica, di fresca nomina, ha l'occasione per dimostrare vera la sua dichiarata volontà di fare pulizia. In primo luogo completando il muro e bloccando, con il ripristino dell'agrumeto, questo ennesimo sconcio che grida vendetta davanti ai cittadini onesti".

Sulla stessa frequenza Francesco Gargiulo, presidente del Comitato Civico "Conta anche Tu" e candidato sindaco (non eletto) alle ultime amministrative sorrentine. Spiega Gargiulo: "ll mio rammarico è che si è spacciato l'allargamento del marciapiede per un secondo fine. Giustamente il parcheggio interessa i soliti noti che mirano alla sua gestione, era più onesto dire dal primo momento allarghiamo il marciapiedi e facciamo un parcheggio".

La realizzazione di un parcheggio sull'arteria stradale principale che attraversa la penisola sorrentina rischia di trasformarsi in un nuovo ostacolo alla mobilità per cui l'argomentoi è destinato a restare al centro del dibattito in costiera.