E' una tendenza su cui il presidente Vigorito è tornato più volte: in serie B ci sono delle proprietà straniere molto ricche che alzeranno ancor di più il livello del campionato. Già nella passata stagione non mancavano realtà solide, tra cui il Monza di Silvio Berlusconi che ha guadagnato la promozione in serie A al termine del play off. Negli ultimi anni c'è stata una escalation di investitori soprattutto americani, pronti a mettere le mani sulle squadre di calcio italiane. Lo si è visto in serie A con la Roma prima di Pallotta e adesso dei Friedkin, così come l'Atalanta che recentemente ha visto Percassi cedere il 55% della proprietà a un gruppo di investitori capitanati da Stephen Pagliuca. Da citare anche la Fiorentina con Commisso, il Bologna di Saputo, oltre ai fondi esteri proprietari di Milan e Inter.
Dalla massima serie sono retrocessi ben due club a "stelle e strisce". Il Genoa fa capo al gruppo 777 Partners, fondo che ha un valore di circa 3 miliardi di euro. Il Venezia, invece, è gestito dal gruppo VFC Newco 2020 LLC con Duncan Niederauer presidente. Il Parma, come noto, appartiene alla Krause Group che ha un fatturato di quasi tre miliardi di euro.
Detiene una proprietà straniera anche il Pisa con Alexander Knaster che ha un patrimonio personale di 2.2 miliardi di euro. Alla Spal c'è Tacopina, mentre c'è una minoranza straniera nell'Ascoli con il North Sixth Group di Rizzetta che però ha una opzione di acquisizione del 51% delle quote societarie. Ha un grande potenziale anche il Como che appartiene a Budi Hartono, magnate del tabacco asiatico, inserito da Forbes tra gli uomini più ricchi del mondo con un patrimonio di 21.8 miliardi di dollari. Vicino alla promozione in serie B c'è il Palermo che da tempo è accostato all'interessamento degli arabi che gestiscono il Manchester City.