Avellino

“Ad oggi, 8 giugno, i dipendenti di Alto Calore Servizi S.p.A. non hanno percepito lo stipendio del mese di maggio. Un ritardo senza precedenti che testimonia la gravità in cui versa l’Azienda”. Così, in una nota, il Segretario di Cisalfederenergia Irpinia-Sannio, Mario Barbarisi.

“Gli appelli rivolti da Cisalfederenergia all’A.U., con i quali si invitava il vertice a ragionare, ad aprire un tavolo istituzionale, sono caduti nel vuoto. Non serve alla causa nascondere i problemi ed annunciare possibili imminenti finanziamenti, la verità è che allo stato ACS non può ricevere l’affidamento e non può accedere ad alcun finanziamento pubblico. La figura di una persona sola al comando non si addice al delicato momento e, soprattutto, alla gestione di un Servizio essenziale, soggetto al controllo della Corte dei Conti: ACS gestisce fondi pubblici e non è un’azienda privata, la trasparenza, pertanto, rappresenta un atto dovuto. La richiesta di trasparenza non dovrebbe costituire una gentile concessione e, soprattutto essere limitata nel tempo, anzi gli atti prodotti dovrebbero aiutare a comprendere meglio la gestione economica e finanziaria posta in essere negli ultimi anni”.

“Non c’è più tempo – prosegue – dalla richiesta di fallimento avanzata dalla Procura della Repubblica ad oggi il debito è aumentato di svariati milioni di euro, mentre i creditori, non controllati, cominciano a bussare alle porte. Il Personale dipendente è preoccupato per l’incertezza del futuro, nonostante alcune figure compiacenti, come spiegare altrimenti il “generoso” silenzio! Quanto vale la parola di chi diffonde, attraverso note ufficiali, rassicurazioni puntualmente smentite? Questa Sigla Sindacale ha avuto il coraggio di parlare con largo anticipo dei problemi, chiedendo trasparenza, coinvolgimento istituzionale e collaborazione; abbiamo segnalato la presunta illegittimità dell’attuale RSU, così come è costituita, circostanza che ribadiremo nelle opportune sedi, per la necessità di esercitare il ruolo con responsabilità e non con reverenziale accondiscendenza”.

“A questo punto – conclude – non c’è altra soluzione: Alto Calore Servizi rappresenta una risorsa del territorio ed un potenziale volano di sviluppo per le aree interne, una occasione che l’Irpinia e il Sannio non possono permettersi di perdere. È necessario un percorso condiviso, un tavolo Istituzionale che, estromettendo gli artefici del disastro, sappia guardare al futuro con ottimismo, tutelando lavoratori e lavoratrici, per costruire un percorso di crescita e di rilancio del settore dei Servizi. Tutte le forze sociali, sindacali e politiche sono chiamate ad intervenire, nessuno escluso. Nessuno giri la testa guardando altrove, il rischio è quello di perdere la gestione pubblica dell’unica vera risorsa del territorio”.