Nocera Inferiore

«L'Asl non ha i soldi per curare 13 bambini al di sotto di 5 anni. Li cureremo noi a nostre spese». È l'annuncio rivolto da Domenico Vuolo, amministratore di Villa dei Fiori, struttura accreditata dove questi bambini (il più piccolo ha un anno e otto mesi) affetti da patologie psicomotorie avrebbero dovuto curarsi. Una situazione ritenuta «insostenibile» dai vertici della struttura che hanno deciso di farsi carico delle cure riabilitative dei piccoli pazienti.   

«Sul piano umano, sanitario, civile  - spiega in una nota Domenico Vuolo - è assolutamente insostenibile che questi bambini  vengano lasciati senza cure. Significherebbe in molti casi condannarli». Un aspetto confermato da Raffaella Rossi, direttore tecnico di Villa di Fiori. «Nei casi di disturbi psicomotori - spiega -  è indispensabile l’intervento riabilitativo più precoce possibile per evitare l’aggravarsi del deficit nell’età dello sviluppo».  

«Ma come si fa - aggiunge Vuolo - ad abbandonarli al loro destino?  No, non ce la sentiamo di far finta di niente e le parole non li guarirebbero, servono i fatti. Per questo abbiamo preso questa decisione. È un sacrificio economico notevole ma vogliamo farlo. Anche per lanciare un grido di allarme affinché le cose cambino».

Per l'amministratore di Villa dei Fiori è necessario, innanzitutto che cambi «il principio per cui i soldi vengono prima della salute, ancor più  inaccettabile se si parla di bambini. Lo ha ribadito anche il Consiglio di Stato con una sentenza recente sui diritti dei disabili. Ricordiamoci anche che la Regione Campania, con il decreto 41 del 2018 e la delibera regionale 92 del 2021 stabiliscono di garantire continuità e tempestività per la presa in carico prioritaria dei soggetti con bisogni riabilitativi indifferibili, in particolare per l'età evolutiva. Ma c’è dell’altro. Questi bambini non hanno l'autorizzazione alle terapie perché i soldi non ci sono, e allora chiediamoci: perché i soldi non ci sono? Per esempio perché nella ASL di Salerno alla riabilitazione, addirittura nel settore più delicato che è quello del residenziale, sono stati tagliati 2,5 milioni. Oppure  perché Nocera per la riabilitazione ha 28 euro ad abitante, contro i 62 di Sarno o i 50 di Salerno. Per alcuni questi sono numeri, per altri, come i bambini di cui stiamo parlando, sono la differenza tra curarsi e aggravarsi, sono il loro futuro».