Questa mattina si è tenuta l'udienza per il processo a carico di Angelina Spagnuolo, Gianluigi Marotta, Ottavio Barretta, Antonio Pellegrino e Antonio Savino, rispettivamente ex assessori, dirigenti e revisori dei conti indagati per un presunto falso in atto pubblico - reato che si sarebbe compiuto all'epoca della giunta guidata da Paolo Foti, inizialmente anch'egli indagato e poi prosciolto.
In aula il luogotenente della guardia di finanza Giuseppe Palumbo, il quale questa mattina ha reso testimonianza dinanzi al Tribunale di Avellino, in composizione monocratica e presieduto dalla dottoressa Elena Di Bartolomeo. Il militare ha sostanzialmente confermato di aver svolto personalmente gli accertamenti sulla tesoreria comunale, riscontrando tra i documenti bancari, in particolare, tre pignoramenti per un totale di quasi 13 milioni di euro, risalenti al periodo 2007-2009.
Gli è stato chiesto in merito al ruolo svolto dal consigliere Dino Preziosi nella vicenda: "Preziosi venne un paio di volte a fare delle denunce al comando in relazione ad altri procedimenti, a titolo di consigliere comunale di minoranza".
Preziosi, pur essendo stato convocato per questa mattina, non è stato ascoltato in aula. Il pubblico ministero Luigi Iglio, infatti, ha avanzato richiesta di rinuncia al teste, e gli avvocati difensori si sono associati, non ritenendo più necessaria l'escussione.
L'indagine fu avviata proprio a seguito di un esposto presentato dal consigliere d'opposizione che si rivolse alle Fiamme Gialle in quanto evidenziava, fra le numerose presunte inadempienze, anche un mancato riconoscimento di circa 12 milioni di euro di pignoramento per sottrarre il Comune dal regime di ente strutturalmente deficitario.
La prossima udienza è stata fissata per il 19 settembre per l'esame degli imputati.