ll rincaro del carburante si riflette anche sui pescatori cilentani, molti dei quali nei giorni scorsi hanno partecipato anche alla protesta svoltasi a Roma. L’aumento del gasolio, praticamente raddoppiato rispetto all’anno scorso, li sta mettendo in serie difficoltà. La protesta ha visto protagonisti anche i pescatori di San Marco di Castellabate, ormai esasperati.
«Siamo costretti ad uscire perché viviamo di pesca. Tuttavia, se il costo del carburante dovesse aumentare ulteriormente, saremo costretti per forza a fermarci» spiega Luigi Infante, che da 29 anni pesca nel mare del Cilento.
Una situazione che rischia di diventare drammatica per chi ha famiglie e dipendenti da sfamare. Si rischia, infatti, se il costo del carburante dovesse aumentare ulteriormente, di non accendere proprio più i motori.
«Ora se ne va tutto per il gasolio - rincara la dose Nicola Mileo - Noi come facciamo a sfamare le nostre famiglie, i nostri figli, i dipendenti? Non se ne può più»
Diverse le richieste avanzate dal mondo della pesca al Governo, ma le notizie all’orizzonte per ora restano ancora poco incoraggianti.
«Chiediamo una riduzione del costo, che non vada oltre i 70 centesimi, altrimenti diventa davvero difficile uscire» concludono Giovanni Martuscelli e Costabile Di Luccia.