Sorrento

Turisti inorriditi per la distruzione di un nido di rondini in albergo di Sorrento da parte, probabilmente, della proprietaria della struttura. Sono stati uccisi i nidiacei sotto gli occhi degli stranieri che hanno assistito alla scena esterefatti.
Il WWF Terra del Tirreno, informato dell'accaduto, ha immediatamente sporto denuncia ai Carabinieri di Sorrento e al Commissariato di Polizia oltre che alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata.

"Le rondini fanno parte della nostra cultura e del nostro immaginario comune, con la loro bellezza e leggerezza sono nel nostro cuore da migliaia di anni - racconta Claudio d’Esposito presidente del WWF Terre del Tirreno - non c'è una sola cultura del Mediterraneo che non abbia, in qualche modo, adorato la rondine dedicandole miti, poesie, leggende, fiabe e persino capolavori d'arte sacra. Il punto cardine delle suggestioni esercitate dalle rondini sull'uomo è proprio la ciclicità del tempo. Tutte le civiltà antiche erano ossessionate dallo scorrere del tempo e dalla sua misurazione. Misurare il tempo voleva dire controllarlo, programmare la semina e i raccolti, in un certo senso, prevedere il futuro. La puntualità con la quale le rondini tornano dal loro lungo viaggio in Africa, nei primi giorni di primavera, ha da sempre colpito gli uomini!".

Mai come quest'anno si sono registrate significative presenze di rondini in tutta la Penisola Sorrentina dopo che erano tornate timidamente a riaffacciarsi durante le due stagioni del lockdown dopo aver disertato per anni la terra delle sirene.

Intanto le rondinelle sfrattate dall’albergo del Capo di Sorrento non si arrendono e stanno già ricostruendo un nuovo nido!
"Negli ultimi anni, grazie anche ad una cresciuta sensibilità, le rondini in penisola sorrentina sembrerebbero in aumento in alcune zone. A Sant’Agnello, ad esempio, è possibile osservarle nell’Oasi in città, nel parco naturale costruito sull’autorimessa interrata, dove il laghetto creato si è dimostrato di enorme utilità per le rondini - spiega d'Esposito - Su di esso infatti è possibile vederle volteggiare, mentre sfiorano con acrobatiche planate la superficie, per bere o recuperare l’acqua, necessaria a costruire il nido impastando fango e saliva. Inoltre su di una fune, appositamente allocata tra due salici, è possibile osservarle e fotografarle da vicino mentre i piccoli vengono imbeccati al volo dai genitori. Peccato che altri siti invece siano stati distrutti: uno per tutti quello all’ingresso della stazione della circumvesuviana di Sant’Agnello, dove sono state sfrattate da qualche anno per i lavori di ristrutturazione dell’edificio (c’è da augurarsi che ritornino a fine lavori), o quello alla chiesa di Termini a Massa Lubrense dove, nei lavori di restauro, si è stupidamente deciso di sloggiare una storica colonia".