Il lungo ponte del 2 giugno a Sorrento e in Penisola Sorrentina è all'insegna del sold out com'era nelle previsioni che da Pasqua hanno fatto registrare l'aumento vertiginoso di prenotazioni e presenze e il consolidamento dei flussi turistici italiani e stranieri.
Brindano gli operatori dell'ospitalità e l'indotto che ruota intorno ad esso, mentre il caos del traffico che paralizza la Costiera continua ad alimentare un vivace dibattito tra addetti ai lavori, osservatori e opinionisti sempre più determinati nel richiamare alle proprie responsabilità le amministrazioni locali e gli enti sovraccomunali.
Antonino De Angelis, con un passato di amministratore comunale a Sant'Agnello, è tra i più critici nell'esame della situazione contestando la stessa definizione di emergenza con cui viene etichettato il problema traffico e mobilità.
"Ogni giorno sui social si aggiungono fotografie di traffico bloccato: ormai la definizione di “traffico impazzito” è superata giacché l’espressione starebbe ad indicare movimento, invece qui siamo ormai alla paralisi. Ogni anno ascoltiamo la solita litania dell'emergenza che è iniziata almeno cinquanta anni fa quando già si bloccava il centro di Vico Equense e il Corso Europa di Castellammare. Allora si pensò di ovviare con la costruzione della sopraelevata sugli orti di Schito e con la galleria dello Scraio. Dopo mezzo secolo ci accorgiamo che (forse) è stato solo alleggerito il traffico su viale Europa ma che a bloccarsi ora è la sopraelevata e la stessa galleria di Vico Equense il cui centro urbano è ancora ammorbato dai mezzi di grande portata".
De Angelis paventa qual è il rischio che incombe sulla Penisola Sorrentina: "Azzardo una facile previsione: si concluderà il processo di periferizzazione a completamento della pessima urbanizzazione già consolidata intorno al golfo di Napoli".
Raffaele Attardi, ex sindaco di Sorrento, guarda alle problematiche dell'area in un'ottica extra comprensoriale. "Bisogna smetterla di mettere Sorrento e la Penisola al centro di tutto e impegnarsi seriamente a riqualificare il distretto. Molti flussi possono e devono essere spostati a Castellamare e a Torre Annunziata. Sono posti bellissimi, interconnessi con la rete autostradale, con porti sottoutilizzati e collegamenti su ferro gia esistenti gestiti da FS, che arrivano ovunque e possono essere facilmente interconnessi. Invece di fare sistema, noi sempre piu oppressi da egoismi e paure, vogliamo sempre più gente qui in penisola e per raggiungere questo obiettivo siamo pronti a violentare il territorio con altre infrastrutture, altri parcheggi, altri collegamenti via nave o via terra, fingendo di ignorare che tutto questo avverrà con mezzi a combustione.
E in aggiunta facciamo anche la voce grossa per ottenere questo risultato, pretendendiamo di essere al centro di tutto e di esportare solo cio che ci fa comodo... prima di tutto i nostri problemi".
Insomma il dibattito è acceso e chiama in causa tutti gli attori chehanno la responsabilità di concorrere all'individuazione di una strada da percorrere per scongiurare l'altrimenti inevitabile collasso socio-economico e ambientale di tutta l'area.