Dal 17 giugno arriva nelle librerie l'ultimo lavoro di Giovanni Taranto, giornalista specializzato in cronaca nera, giudiziaria e investigativa e scrittore, dal titolo "Requiem sull'ottava nota".
Il libro, con la prefazione di Franco Roberti che è stato Procuratore Nazionale Antimafia (2013-2017, svela i retroscena dell'universo criminale rappresentato dai clan di camorra attivi sul territorio napoletano, vesuviano e dell'intera area metropolitana.
L'autore compie un viaggio in questo mondo inquadrando le cause storiche e socio-economiche per cui la camorra è diventata parte integrante del tessuto sociale e produttivo del territorio fino a sconfinare nelle pubbliche amministrazioni che rappresentano aree sempre più appetite da parte delle organizzazioni camorristiche.
Taranto vuole trovare la strada per riuscire a liberarsi da questa cappa che soffoca le straordinarie potenzialità di quest'area e lo fa raccontando in un modo nuovo la lotta per la legalità e per la giustizia, guardandola in faccia, dall’interno. Il cuore del problema sta nella capacità di uscire fuori dal paralizzante giudizio sui mali di Napoli e della sua area metropolitana in perenne oscillazione tra sentimenti di rassegnazione autoassolutoria all’ineluttabilità della camorra e l'ottimismo consolatorio di chi spera che, prima o poi, il bene prevarrà sul male.
La storia si svolge negli '90 con camorra, mafia, estorsioni, droga e microcriminalità che sono gli avversari quotidiani del capitano Giulio Mariani, romano de Roma, al comando di una compagnia dei Carabinieri nel Vesuviano. Pochi gli spiragli per la vita familiare. Pasqua è vicina. L’attività del racket si intensifica. Uno showroom viene devastato per costringere il titolare a pagare il pizzo. Gli scontri fra cosche per il controllo dello spaccio si inaspriscono.
Un sedicenne, usato come sentinella da una delle “famiglie” rivali, rimane ferito gravemente in un raid. Mariani indaga, affiancato dal Nucleo Operativo, dalla Pm napoletana Clara Di Fiore, e dall’amico Gianluigi Alfano, nerista. Ai due casi si intrecciano omicidi irrisolti e nuovi scontri a
fuoco.
Un racconto avvincente con cui Taranto, che vive a Torre Annunziata (comune dove di recente è stato sciolto il consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche), accompagna il lettore in una specie di viaggio all'interno di questo mondo che può apparire estraneo a chi non ne vive e non ne subisce gli effetti, mentre è una realtà con cui occorre fare i conti, ieri e ancora di più oggi, nelle comunità tradizionalmente ostaggio della malavita organizzata così come quelle dove la camorra indossa il vestito buono e conduce spesso indisturbata i propri affari.
Il libro di Taranto diventa quindi uno stimolo a conoscere e un incentivo a reagire sviluppando un impegno civico che rappresenta l'unico vero antidoto rispetto a una contaminazione che è innanziuttto culturale e che quindi dev'essere pregiudicata sul nascere parlando ai giovani e sensibilizzandoli sui temi della cultura della legalità e della poca o nulla convenienza a delinquere.
Impegno che Taranto porta avanti incontrando i ragazzi, gli studenti, tenendo seminari in diversi atenei e testimoniando con la forza dell'esperienza e dell'impegno sul campo il significato di scegliere di stare dalla parte dei giusti, della cultura della legalità, del rispetto del prossimo.
"Requiem sull'ottava nota" segue alla pubblicazione nel 2021 de "La fiamma spezzata" (Avagliano)