Avellino

Il Prc e i Giovani Comunisti irpini aderiscono alla manifestazione per la pace indetta dalla CGIL il 1 giugno ad Avellino, condividendo in pieno l’appello per il “cessate il fuoco” immediato e l’apertura di un negoziato che veda l’Europa protagonista. Ci uniamo alla richiesta di fermare la guerra e la corsa al riarmo che sembra contagiare i Governi, nonostante la palese contrarietà delle opinioni pubbliche dei diversi Paesi coinvolti.

Gli aiuti umanitari e l’accoglienza sono temi altrettanto prioritari in cui la nostra Provincia può fare e sta facendo già molto. Come in altre occasioni, si determinano le condizioni per cui chi fugge da guerra e fame può essere accolto con la giusta attenzione e organizzazione nei nostri paesi, rivitalizzandone gli spazi. L’assenza in questo caso di stupidi rigurgiti razzisti e xenofobi può dare la stura ad un ragionamento complessivo che riguardi anche altre popolazioni oltre quella ucraina, in un arricchimento reciproco che guardi ad esempio al rimpianto modello Riace.

Alle rivendicazioni sacrosante per il lavoro, la giustizia sociale e la democrazia, presenti nel manifesto di convocazione della manifestazione, riteniamo utile aggiungere alcune questioni peculiari che nella nostra Provincia incrociano i temi dello sviluppo e quelli della guerra.

Parliamo del tema dell’energia e dell’agroalimentare, temi già prioritari per il riscaldamento globale e per uno sviluppo non distruttivo del Pianeta, che con la guerra diventano ancor più cogenti e drammatici. Il crollo della produzione e importazione di grano dalla Russia e dall’Ucraina oltre a spingerci nell’immediato a ricercare la pace, devono indurre alla valorizzazione della produzione autoctona, con la nostra Provincia che può fare la sua parte. In tema di energia è necessario finalmente legiferare con un piano energetico nazionale e regionale che valorizzino il contributo alla transizione energetica che può venire dall’autoproduzione e l’autoconsumo. Il bonus 100% e le Comunità Energetiche potrebbero costituire un primo timido passo, ma per queste ultime vanno realizzati i piani attuativi.