Il verdetto unanime è stato una costante nel cammino d’oro di Aziz Abbes Mouhiidine all’Europeo Elite di Yereven in Armenia. L’azzurro ha stravinto anche la finale convincendo e divertendo i giudici con la sua boxe spregiudicata, elegante, veloce e spesso esaltante. L’ultimo ostacolo sulla sua strada era il cubano naturalizzato spagnolo Emanuel Reyes Pla, che contro il campano aveva già perso nettamente la semifinale del Mondiale in Serbia lo scorso mese di novembre alla Stark Arena di Belgrado.
Tra gli applausi dei presenti Mouhiidine ha portato a scuola di pugilato anche lo spagnolo fin dai primi secondi. Jab, gancio, montante, repertorio completo con schivate e quei saltelli che sembrano una danza che fa innamorare anche gli spettatori a casa. Aziz Abbes Mouhiidine sembra a tratti irriverente. Non lo è. I campioni non lo sono mai. Sono sicuri delle proprie potenzialità. Mettono sul ring anche la propria superiorità mentale. Si fanno sentire subito dall’avversario proprio come ha fatto l’azzurro che si è preso con classe la medaglia d’oro.
Il verdetto è stato ampissimo: 30-27, 30-27, 29-28, 30-27, 30-27. Al suono del gong il sorriso del ragazzone di Mercato San Severino è parso quello di chi conosce il proprio destino. Il titolo europeo era uno degli obiettivi di una stagione che è solo una tappa verso il sogno Olimpico di Parigi 2024. In questo momento un pugile tanto dominante non c’è in giro, ecco perché è giusto sognare, ma sempre ad occhi aperti, per godere della bellezza della boxe di un fenomeno che risponde al nome di Aziz Abbes Mouhiidine.
Foto: Federazione Pugilistica Italiana