I film e la tv sarebbero stati la sua fonte d’ispirazione per mettere in atto la tecnica di strangolamento ai danni della madre e della sorella. È l’agghiacciante particolare raccontato da Giovanni De Vivo al gip del tribunale di Nocera Inferiore, Giovanna Pacifico nel corso dell’udienza di convalida avvenuta nella giornata di ieri presso l’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” si Salerno.
L'autore del duplice omicidio di Mercato San Severino è rimasto sempre lucido, svelando i motivi che l’hanno spinto a mettere in atto il folle gesto. «Gli ho dato la salvezza eterna», avrebbe raccontato De Vivo al gip, ripercorrendo le fasi dell’agghiacciante esecuzione. «Erano possedute, dovevo salvarle, per questo l’ho fatto».
I dettagli del duplice omicidio riferiscono di un atto consumato con impeto, stringendo entrambe le malcapitate donne al collo, in una morsa di gomito, con le vittime morte senza opporre alcuna resistenza.
«Dovevo terminare la famiglia - ha ripetuto De Vivo - dovevo terminarla», e con questo voleva ribadire l’urgenza di eseguire dei comandi. L’omicida ha parlato più volte della televisione, sia come fonte per la tecnica di strangolamento, vista in un film, sia per le voci che sentiva e gli dicevano cosa fare, relegando sullo sfondo la questione economica come ragione della violenza. «Non ho usato il coltello - ha continuato in uno squarcio di umanità - perchè non volevo farle soffrire».
Redazione Sa