Salerno

Da più parti si è detto che l'intesa tra Davide Nicola e la Salernitana va soltanto ratificata. Ma, per il momento, manca ancora l'ufficialità che potrebbe arrivare nei prossimi giorni. Nel frattempo l'allenatore del cavalluccio marino è stato premiato a Rimini come miglior allenatore della serie A. Il tecnico, votato dalle community di Panini e AIAC, ha ricevuto il “Premio Panini - The Coach Experience”. «È stata un'annata travagliata per tutte le squadre in corsa per la salvezza. È chiaro che quando si raggiunge un obiettivo del genere c'è una profonda soddisfazione», ha detto l'allenatore della Salernitana. «Io non mi sento migliore di tanti colleghi e allenatori capaci che ci sono in questa platea. La differenza la conosciamo: abbiamo tutti idee e vogliamo metterle in pratica, bisogna essere onesti e non tutti partono dallo stesso percorso. Ognuno di noi ha il suo. Per un allenatore “se vuoi, devi”. Devi prenderti responsabilità, devi prenderti rischi e devi perseverare. È l'unica cosa che abbiamo. Io ho i miei meriti ma non di più di un giocatore, di un presidente e di un direttore che sceglie determinate cose. Ci ha gratificato il progetto tecnico-tattico».

Nessun dubbio sulla spinta dell'Arechi: «Il dato tra cittadini residenti a Salerno e presenze allo stadio è devastante, c'è un entusiasmo che trascina. Sarebbe davvero bello che la Salernitana si possa consolidare in serie A, crescendo umilmente e pian piano».

Sulla partita con l'Udinese: «Noi siamo arrivati all'ultima partita avendo dato tutto. C'è da migliorare molto nella gestione delle emozioni. Nell'intervallo li ho guardati negli occhi e gli ho detto che non eravamo arrivati fino a quel punto per giocare un calcio che non era il nostro. Volevo vedere il modo di esprimersi della Salernitana. Il secondo tempo è stato migliorare ma non è stata la nostra massima espressione di gioco».

A complimentarsi con Davide Nicola anche Renzo Uliveri, presidente dell'Assoallenatori. «Noi abbiamo messo in cima alla lista l'uomo e l'allenatore. L'Aiac è un'associazione particolare, pensate un po', premia uno che è arrivato 17esimo. Siamo andati a vedere la sostanza delle cose, il lavoro, l'impegno. Nicola è riuscito ad entrare dentro i suoi calciatori. Perché se non fosse riuscito in questa impresa entrando nella mente e nel cuore dei suoi calciatori, non avrebbe ottenuto questo risultato».