Benevento

Dovrà restituire alla Camera di commercio di Benevento la somma netta di 100.228 euro, oltre gli interessi, perchè non “aveva diritto a percepire la retribuzione di risultato nella misura, superiore a € 37.950,49 annui, relativamente agli anni 2010, 2011, 2012, 2013 e 2014”. E' quanto disposto dal giudice del lavoro Marina Campidoglio per l'ex segretario generale dell'Ente, Vincenzo Coppola.

Si tratta dell'ulteriore tappa di una vicenda che a lungo ha occupato le cronache, sfociata anche in una indagine sulla quale circa due mesi fa la Cassazione ha scritto la parola fine, dichiarando inammissibili i ricorsi della Camera di commercio e della Confesercenti contro la sentenza con la quale la Corte di appello, nell'aprile del 2021, aveva confermato l'assoluzione di Coppola e di un funzionario. A stabilirla in primo grado, il 22 febbraio del 2019, era stato, al termine di un rito abbreviato, il gup Gelsomina Palmieri. Il fatto non costituisce reato, aveva deciso il giudice rispetto alle accuse di peculato ed abuso d'ufficio contestate ai due imputati.

Come si ricorderà, Coppola e tre funzionari erano stati tirati in ballo in un'inchiesta centrata sugli importi del fondo accessorio; su meno di 200mila euro che Coppola, anche dirigente dell'area anagrafe economica e di quelle economico-finanziaria e trasparenza, prevenzione ed anticorruzione, avrebbe percepito indebitamente. Nel mirino degli inquirenti era finito anche il ruolo che avrebbero assunto tre funzionari, nell'espletamento del loro lavoro, in relazione all'iter di cui avrebbe beneficiato Coppola.

Per i quattro indagati era stata chiesta una misura cautelare; la custodia in carcere (e il sequestro dei beni) per Coppola e un funzionario, gli arresti domiciliari per due funzionarie per le quali era scattata, successivamente, l'archiviazione. Nel novembre del 2016 il gip Loredana Camerlengo aveva detto no a qualsiasi provvedimento restrittivo, e altrettanto aveva fatto il Riesame, al quale il Pm si era rivolto.