"Il Pnrr stimola pericolosi appetiti della criminalità organizzata, bisogna stare con gli occhi ben aperti e vigilare sugli appalti".
A lanciare l'allarme, nel giorno del ricordo del trentennale delle stragi di mafia, il procuratore aggiunto presso la procura della Repubblica di Salerno Francesco Soviero, magistrato per tanti anni in servizio alla Dda, ospite all'istituto Amabile.
“Oggi la criminalità drena denaro ed è entrata nel circuito dell'economia, anche quella legale. Giovanni Falcone fu il primo a dire che per colpire le mafie bisognava seguire i grandi flussi di denaro. Oggi lo stiamo vedendo. La criminalità non è più quella di quarant'anni fa, veste il doppio petto, anche grazie a collusioni con imprenditori e professionisti. Falcone è stato precursore nella definizione del concorso esterno in associazione mafiosa, nel tentativo di colpire quella zona grigia, di vitale importanza per lo sviluppo della criminalità".
"L'Irpinia non è esente dalla camorra, certo i livelli di infiltrazione e ramificazione non sono quelli del napoletano o del casertano, ma anche qui negli anni sono stati inferti duri colpi alla criminalità. Molti esponenti sono stati arrestati e i clan, il più delle volte, non si sono rigenerati".
All'incontro con gli studenti presso l'istituto Amabile era presente anche la dottoressa Maria Cristina Rizzi, Giudice consigliere presso il Tribunale civile di Avellino che ha sottolineato come si sia modificata la camorra nel corso degli anni e quanto il processo al clan Cava di cui è stata componente ha rappresentato uno dei momenti più importanti per quanto concerne la lotta alla camorra in Irpinia.