Il regista silenzioso della salvezza granata è stato Walter Sabatini.
“La metto al primo posto, senza ombra di dubbio, era utopia partendo dai presupposti in cui eravamo. E’ stata la mia migliore performance, cosa che mi legittima a continuare".
Quando ha capito che la salvezza era possibile?
"Quando ho visto miglioramenti consistenti al campo di allenamento, vedendo un gruppo che stava diventando un monolite, in campo si riuscivano a capire l’uno con l’altro e quando ho visto questo lavoro fideistico ho cominciato a credere che il 7% poteva diventare il 100%"
"Il calcio è vita per me - conclude Sabatini - io attraverso il calcio mi esprimo, per me è una forma artistica di espressione. Auspico che Nicola resti l’allenatore della Salernitana, io nei prossimi giorni parlerò con il presidente e vedremo se ci sono i presupposti per continuare. La dedico a mio figlio e a mia moglie, però sono stati tanti quelli che lo meriterebbero".