Benevento

La scena più bella del pomeriggio amaro della strega è il saluto del presidente Vigorito ai 900 tifosi accorsi all'Arena Garibaldi. “Un Presidente, c'è solo un Presidente...”, il coro si è alzato forte, il patròn si è commosso, ha lanciato baci e ha messo la mano sul cuore. Un atto d'amore, l'ennesimo tra Vigorito e i tifosi giallorossi. Un motivo per addolcire questa sconfitta che taglia fuori il Benevento dai giochi per l'ultimo posto in serie A. Un motivo per proiettarsi già nel futuro.

Era difficile, non lo aveva nascosto nessuno. Ma certe volte si instaurano delle alchimie che vanno al di là della ragione e per un momento tutti avevano creduto che questi play off potessero concludersi in un insperato trionfo. Invece la magia si è dissolta a due passi da “piazza dei miracoli”, quella dove mezzo mondo si sofferma a vedere la Torre pendente. Non ha fatto magie la Strega. E neanche miracoli, ci mancherebbe. Ha finito col pagare quella condizione fisica precaria con cui ha affrontato questi due ultimi mesi di stagione. Il Pisa ha mostrato di avere un'altra velocità, di gamba e di pensiero. Al Benevento è mancata l'una e l'altra cosa. Basterebbe ricordare l'azione che ha portato al gol di Benali. Manovra d'attacco di Acampora, che non riesce a recapitare un pallone sulla sua sinistra e subisce il contrattacco violento di Birindelli. Il “figlio d'arte” parte come un treno e lascia sul posto lo stesso Acampora e Ionita: a nessuno dei due viene l'idea di spezzare l'azione almeno con un fallo. La palla arriva a Puscas, la difesa giallorossa è sbilanciata: il tocco dell'ex al centro è per la puntatina di Benali che anticipa Barba e supera Paleari. Una reazione a catena fatale.

Alla fine il Benevento esce per colpa della posizione finale nella stagione regolare: 1 a 0 all'andata, 0-1 all'Arena. Questo diranno le statistiche. Non racconteranno che alla squadra giallorossa sono mancate le energie necessarie anche quando all'avversario sono cominciate a venire meno. Un'occasione nella ripresa e niente più. Troppo poco per sperare di rimettere le cose a posto.

I PIU'

Migliori in campo per distacco Kamil Glik e Alberto Paleari, seguiti a ruota da Edoardo Masciangelo. Il polacco (voto 7,5) è sembrato in forma mondiale, pronto a difendere i colori della sua Nazionale in Qatar e forse rappresentare la sua squadra di club, il Benevento. Preciso in ogni occasione, addirittura provvidenziale in taluni interventi. Come Paleari (voto 7) che ha tenuto in vita per qualche altro minto nel finale le chances della Strega, bloccando una incursione a colpo sicuro di Sibilli. Bravo Masciangelo (voto 7), ancora una volta. Ha giocato dei play off di assoluto spessore e forse non meritava di uscire, anche se aveva speso tanto. Una buona prova anche quella di Calò (voto 6,5), di grande sacrificio quella di Lapadula, che s'era guadagnato un calcio di rigore se non fosse finito di 5 cm in fuorigioco (che disdetta!).

Grande presenza quella della tifoseria giallorossa all'Arena Garibaldi, bello anche il finale da libro cuore con scambio di effusioni col presidente Vigorito. E' la base più sicura da cui ripartire. Voto 10.

I MENO

La spia rossa della benzina era accesa da tempo, ieri il carburante è finito del tutto. I più prosciugati di energie sono parsi Ionita e Improta, ma anche Acampora è sembrato la brutta copia del giocatore che abbiamo imparato ad appezzare. Male anche la truppa entrata nella ripresa. Insigne, Elia, Moncini, alla fine anche Viviani. Non hanno dato praticamente nulla di più alla squadra e anzi nel caso degli esterni il Benevento ci ha addirittura rimesso. Con Letizia e destra e Masciangelo a sinistra c'era stata una certa spinta, che all'ingresso di Elia (con lo sposamento di Letizia a sinistra) e venuta pressochè a mancare. E' stato il leit motiv della stagione: pochi ricambi di cui Caserta si fidasse e il peso del campionato sempre sulle stesse spalle. Con un campionato così dispendioso, in queste condizioni non si va da nessuna parte. Tante squadre hanno chiuso con le bombole d'ossigeno ai piedi del letto, la Strega ha forse pagato più dazio di tutti proprio sotto questo aspetto.