Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, bene pubblico aperto a tutti i cittadini. I cittadini dell'area orientale di Napoli hanno inviato una petizione indirizzata a: Sindaco di Napoli Presidente della Regione Campania Presidente della VI Municipalità Ministero della Cultura Ministero dell'Economia e delle Finanze Ministero della Transizione Ecologica Ministero dell'Istruzione Sindaco di Portici Sindaco di San Giorgio a Cremano Ferrovie dello Stato Italiane Fondazione FS Italiane Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa
I firmatari della seguente petizione intendono sollecitare una riflessione accurata sull’uso sociale degli spazi pubblici, soprattutto in riferimento a quelli posti sulla litoranea dell’Area Orientale della città di Napoli.
Il recupero del godimento della fascia costiera è indispensabile per ritrovare quel rapporto con il mare reciso dall’uso dissennato del territorio e da un modello di sviluppo per nulla attento alle questioni ambientali. La cittadinanza, difatti, ha costantemente incalzato l’Amministrazione affinché fosse ristabilito il rapporto con il mare durevolmente negato. Comunque, nonostante gli impedimenti, sono tantissimi i cittadini che si recano negli esigui spazi che affacciano sul mare da Vigliena a Pietrarsa e sugli arenili, sebbene essi siano inquinati e malsicuri. Infatti, la parte del litorale napoletano che va da Piazza Municipio a Pietrarsa è quasi del tutto inibita alla cittadinanza. Questi divieti, però, non riguardano soltanto la balneazione ma interessano soprattutto la semplice e pura frequentazione dei luoghi che difatti è proibita per una lunga serie di motivi quali: l’invasiva presenza degli impianti portuali; l’espansione dei moli a Vigliena; la Darsena Petroli; la centrale termoelettrica; il vecchio depuratore; lo sversamento in mare di ben ventitré scarichi fognari censiti (tra cui due grandi Alvei che continuano a sversare ininterrottamente a San Giovanni a Teduccio acque luride); gli scarichi industriali; l’inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle falde, del mare e dell’aria; i rinvii intollerabili nell’attuazione delle bonifiche.
La vicenda della ex Corradini, poi, è piuttosto emblematica in quanto ci ha resi spettatori del fallimento dei progetti di riqualificazione più volte annunciati. Com’è noto, la Corradini si snoda lungo la fascia costiera su un’area molto vasta e che da tempo memorabile è interdetta al pubblico. Tutto ciò si qualifica come una vera e propria ingiustizia che ha leso i diritti di intere generazioni di residenti, private di un bene naturale in maniera tale da causare danni incalcolabili sia alla loro qualità della vita sia alla loro dignità di abitanti del luogo. Occorre pertanto porsi l’obiettivo di riappropriarsi sin da subito di tutti gli spazi disponibili sulla linea di costa, destinandoli alla fruizione pubblica non solo per motivi di equità ma per restituire quella qualità urbana indispensabile per il naturale sviluppo della vita umana.
Da questo punto di vista, quindi, l’area del Museo Ferroviario di Pietrarsa può contribuire a ritrovare parte di quegli spazi di cui la comunità avverte il bisogno, contemperando le esigenze connesse allo svolgimento delle attività museali con i diritti prioritari della cittadinanza che devono essere soddisfatti per tutelarne il benessere sinora mortificato da occorrenze incompatibili con l’interesse generale. Pertanto, domandiamo che sin da subito siano adeguate le norme che impediscono l’accesso della cittadinanza al Museo di Pietrarsa persino in quei giorni nei quali tutti i Musei italiani sono aperti gratuitamente al pubblico. Riteniamo tale impedimento iniquo, poiché si configura come una vera e propria sanzione comminata ad una comunità già e ininterrottamente afflitta da piani e progetti penalizzanti, e soprattutto privata del libero accesso agli affacci sul Mare.
Reclamiamo, quindi, che il Museo riservi alle scuole uno spazio rilevante consentendo alle scolaresche l’accesso gratuito al sito e ai grandi piazzali dai quali si può osservare lo splendido panorama del Golfo di Napoli. Non è condivisibile il principio secondo il quale l’unico spazio disponibile sul mare per un lungo tratto di costa sia gestito con procedure di tipo esclusivamente privato e senza tenere conto delle esigenze vitali della comunità locale.
Si evidenzia che il Museo Ferroviario di Pietrarsa è di proprietà di «Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A.» partecipata al 100% con risorse pubbliche appartenenti al Ministero dell’Economia e delle Finanze e nonché posto su aree Demaniali. Sulle problematiche esposte le Istituzioni sono chiamate a svolgere un ruolo rilevantissimo, adeguando, in primo luogo, le norme laddove esse siano carenti o si interpongano ed ostacolino le istanze della cittadinanza. Sul litorale della città di Portici, poi, è in corso di esecuzione un progetto di riconversione della linea di costa molto importante che richiede di essere connesso a quello più volte prospettato dalla città di Napoli.
Lo stesso spazio Museale, quindi, deve integrarsi ed interagire con un progetto più ampio al cui centro è posto il tema del recupero del rapporto con il mare. Per i motivi esposti sollecitiamo la VI Municipalità, il Comune di Napoli, i Comuni contermini, la Città Metropolitana, la Regione Campania, i Ministeri preposti e gli eletti ad adottare misure urgenti a favore della popolazione e ad aprire un confronto con l’obiettivo di definire un progetto di ricostruzione della linea di costa napoletana che metta al centro la qualità urbana e il riconoscimento dei fondamentali diritti di cittadinanza, tra i quali quello di godere delle bellezze naturali.
Per tutto ciò chiediamo: 1) Inserimento di Pietrarsa nelle campagne culturali promosse dai Musei Statali; 2) Apertura dei Piazzali del Museo alla fruizione Pubblica; 3) Progetti specifici del Museo rivolti agli Studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Copia della presente Petizione sarà recapitata a tutti i soggetti sopra menzionati