Benevento

Era stato facile pronosticarlo come possibile giocatore decisivo di questa sfida col Pisa. Da quando è tornato in giallorosso Gianluca Lapadula sembra unto dal Signore. Non che prima scherzasse, ma di questi tempi trasforma in oro ogni cosa che tocca. Una occasione, anche la più “sporca” (come si dice in gergo in una partita di calcio) e lui fa gol. Quello al Pisa è il terzo nelle ultime tre partite, ancora un gol pesantissimo che regala una vittoria di grande importanza alla Strega. L'uno a zero del Vigorito cambia tutto: i conteggi per il passaggio del turno e il modo di giocare la gara di ritorno. Caserta dice che sarebbe un errore pensarci troppo, pensare di poter avere dei vantaggi, ed è vero. Ma è anche vero che il Pisa avrebbe potuto giocare per due risultati nella gara di ritorno ed ora invece ne ha disponibile solo uno, la vittoria. 

Il primo round di questa semifinale play off ha chiamato la Strega ad una gara di grande sacrificio. D'Angelo ha puntato molto sulla fisicità dei suoi, scegliendo Lucca, Puscas, Tourè e compagnia cantando. E su quel pizzico di sprint in più dovuto al fatto di non aver giocato il preliminare. Se si escludono le assenze contemporanee di Caracciolo e Helmannsson che l'hanno costretto a utilizzare De Vitis da centrale difensivo, il tecnico pisano ha potuto contare su tutta la batteria di attaccanti, quelli reclamizzati e quelli meno. Da Lucca a Puscas, da Torregrossa a Sibilli. Eppure di gol nemmeno l'ombra.

I PIU'

E come non fargli il solito ritratto festante e ornarlo con la copertina più bella? Come sempre il protagonista è stato lui, il bambino delle Ande, al secolo Gianluca Lapadula (voto 7,5). Una lotta continua alla ricerca del pallone buono, mai il piede tirato indietro. E a 5' dalla fine quella saetta di destro (che non è il suo piede preferito) che è passato tra le gambe di Nicolas. Quasi per uno scherzo del destino i protagonisti dell'azione del gol al Pisa sono gli stessi della rete di Ascoli: cross di Masciangelo (voto 7) e conclusione di Lapadula. Sembra scritta nel destino questa nuova coppia giallorossa tutta mancina. Ma nella serata del cuore e del sacrificio hanno brillato anche i difensori: su tutti Barba (voto 7+) che ha annullato senza “se” e senza “ma” il reclamizzato Lucca. Lì in mezzo c'era ben poco da fare perr il Pisa, perchè oltre al difensore romano c'era anche il colosso polacco Glik (voto 7). Una menzione di merito per Giacomo Calò (voto 7) che ha immesso nella contesa pragmatismo e forza fisica. Ciò che serviva contro una squadra come quella toscana. Questa settimana un voto alto lo merita anche il pubblico sannita: 10.338 spettatori paganti (oltre i 641 pisani) sono un segnale di grande impatto in una stagione in cui i tifosi avevano brillato solo per la loro assenza. Evidentemente la passione non si è esaurita, doveva solo essere un po' alimentata. Il voto è 8, la speranza è che non si scenda più sotto i livelli di guardia.

I MENO

E qui bisogna girare con la lanterna per trovare qualche giallorosso che non abbia soddisfatto le attese. Sì, è vero, ci saremmo aspettati qualcosa di più da Elia quando è entrato. Ma trovare subito il bandolo della matassa di una gara che ormai si è “sporcata” è davvero difficile. Anche da Ionita ci si aspettava qualcosa in più, ma il moldavo in questo momento deve solo pensare a ritrovare un po' di smalto dopo un campionato che gli ha pressochè prrosciugato ogni energia. E' lo stesso discorso che si può fare per Acampora e Improta. Al Benevento servono le loro versioni super: non sarà semplice recuperare le forze in tre giorni, ma a volte il cuore fa miracoli che i muscoli non possono fare.