Avellino

Li hanno definiti gli eroi della pandemia. Hanno visto il dramma di chi non ce l'ha fatta, soffocato dal virus, ma hanno anche gioito per chi, invece, il maledetto covid l'ha sconfitto. Sono stati solo loro a dare conforto ai pazienti infetti, costretto a lottare isolati dai parenti nelle corsie di ospedali e cliniche. Ed ora è il momento di riconoscere lo straordinario impegno dimostrato ma anche di raccontare quello che hanno vissuto, loro che hanno visto da vicino la vera sofferenza. L'occasione è offerta dalla giornata dell'infermiere che è stata organizzata per sabato 21 maggio (ore 10) presso la sala blu dell'ex carcere borbonico di Avellino con un tema significativo: “L'ordine delle professioni infermieristiche si racconta”. “Senza infermieri – si legge nella nota che annuncia l'iniziativa – non c'è prossimità territoriale e le cure del paziente rischiano di essere abbandonate”. Saranno proprio loro gli infermieri di strutture pubbliche, come il vicepresidente dell'Opi di Avellino, Modestino Matarazzo, che guida la squadra in servizio alla rianimazione del Moscati, o di cliniche private, come Salvatore De Feo, pazient manager della clinica Montevergine di Mercogliano, a raccontare la loro esperienza. E ci sarà una folta rappresentanza delle donne e uomini che sono impegnati nel campo infermieristico in Irpinia. Un appuntamento davvero molto importante che vedrà la partecipazione del presidente della commissione regionale della sanità, Enzo Alaia, del presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, e del sindaco di Avellino, Gianluca Festa.