Napoli

Nella chiesa della Casa circondariale di Poggioreale, è stato proiettato il film “Aria ferma” del regista Leonardo di Costanzo. Un’iniziativa promossa dal Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, che, subito dopo la proiezione del film, ha aperto un dibattito a più voci sul tema del carcere e delle condizioni di vita dietro le sbarre.

Alla tavola rotonda, coordinata dalla giornalista di “Repubblica”, Conchita Sannino, hanno partecipato Monica Amirante, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Salerno, Carlo Berdini, direttore della Casa circondariale di Poggioreale, Don Franco Esposito, direttore della Pastorale carcerario della Diocesi di Napoli e cappellano del carcere di Poggioreale, Simona Di Monte, procuratore aggiunto presso il Tribunale di Napoli, Antonio Mattone, rappresentante della Comunità “Sant’Egidio” e l’attore Salvatore Striano, nel film con il ruolo di Cacace.

La narrazione del film, ambientato in un carcere ottocentesco, ha dato lo spunto a profonde riflessioni sulle relazioni tra detenuti e agenti, che, nel film, si ritrovano a mangiare insieme, senza più quella netta separazione dei ruoli. Si instaurano nuove relazioni e l’uno scopre il volto umano dell’altro.

Il dibattito, tuttavia, non è stato solo sul film: ognuno, alla luce della propria esperienza lavorativa e personale all’interno delle carceri, ha portato la propria testimonianza, rendendo così l’incontro una «confronto a più voci sul tema del carcere».

Il Garante campano dei detenuti l’ha definito «un momento importante di dialogo, che riapre anche il dibattito esterno col carcere. Occasioni dal valore non quantificabile».

Domani, il Garante ha promosso la proiezione del film “Aria ferma” anche nella Casa circondariale di Benevento, alla presenza di autorità, magistratura, operatori penitenziari e Terzo settore.