Benevento

La leggenda di Benevento “città delle streghe” è diffusa in tutta Italia come anche quella del famoso noce sotto cui le malefiche si incontravano per celebrare il sabba e l’adorazione del diavolo. Tuttavia, contrariamente all’opinione popolare, questa città non vide mai l’organizzazione di una caccia alle streghe e non restano quasi testimonianze di processi locali per stregoneria. Nell’opera “Il sonno della ragione”, 350 pagine 350, edita da Stamperia del Valentino nella collana Mirabilia, l’autrice Federica Catalano si propone di svelare il mistero della nascita di questa fama e di svelare molti luoghi comuni ed errori che la tradizione ha continuato a tramandarsi. In modo particolare le origini del famoso “noce di Benevento” sono state spesso ed erroneamente rintracciate nei rituali di fertilità dei Longobardi che tuttavia sembrerebbero stati preceduti da un complesso sostrato religioso molto più antico della conquista romana. Il territorio del Sannio era infatti interessato dall’adorazione di una coppia divina di origine italica, rappresentata dalla dea lunare Diana e dal suo alter – ego solare Janus, che solo in un secondo momento, nella romanità matura, è stato sostituito dal dio greco Apollo. Il complesso simbolico di questa coppia si imperniava sulla condizione del limen, la porta o il passaggio, che era occasione di collegamento col mondo dei morti, una dimensione alternativa che l’antropologia ha provato essere all’origine del mito del sabba e del volo magico delle streghe.

Ma precisamente cosa è stata la strega? Spazzate via le stratificazioni New Age, la stregoneria si configura come un’accusa volta all’identificazione di un possibile nemico interno alla società che tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo raccolse l’eredità dei crimini fantasiosamente imputati ad eretici ed ebrei: è in questo periodo che Bernardino da Siena “inventò” il personaggio della strega e il termine che la rappresenta (dal latino “strix”, rapace notturno), basandosi sulle attestazioni classiche e sulle tradizioni popolari scaturite da arcaici assetti religiosi rispetto ai quali si era ormai persa qualsiasi consapevolezza.