Benevento

Osvaldo Soriano, raffinato scrittore argentino, diceva che i suoi racconti non parlano semplicemente di calcio, ma “dei gol che uno si perde nella vita”. Ecco, Ascoli-Benevento ha vissuto il suo trionfo in un gol che mai ci saremmo voluti perdere almeno in questa stagione. Un'azione ricca di poesia, iniziata dalla avanzata prepotente di Gaetano Letizia, dal passaggio in scivolata recapitato a Masciangelo, dal tocco vellutato del mancino romano. Una “carezza”, quella spedita a Gianluca Lapadula, il figliuol prodigo che cerca di far pace con tutti i tifosi della Strega, ma che non concede mai perdono all'Ascoli, sua preda preferita. I marchigiani lo detestano e lui li punisce. Ogni volta. Quei gol il “bambino delle Ande” non li sbaglia, figuriamoci questo a due passi da Leali: colpo di testa in plastica elevazione e rete qualificazione. Sottil si arrabbia: dice che il Benevento ha fatto un solo tiro in porta ed ha vinto una partita che non meritava. Sottil conosce il calcio, sa che questa è la sua essenza. Il Benevento gli ha strappato il sogno e l'ha fatto suo. Se l'è preso con forza come fa un bambino prepotente con quello più piccolo di lui. E' la legge della vita, ora spera di viverlo fino in fondo, persino col più sano realismo che deve accompagnare un torneo mozzafiato come questo dei play off. 

L'impresa al Del Duca è solo il primo colpo di scalpello alla sfiducia che ammanta l'ambiente giallorosso. A questa squadra ultimamente non credeva nessuno e tanti rimangono ancora su quelle posizioni. Intanto, il primo passo è stato fatto e la pletora di concorrenti si assottiglia.

Non vestiremo i panni degli incensatori: questa Strega qualche difetto ce l'ha e si vede, ma ad Ascoli è stata capace di compattarsi, di giocare una gara di sacrificio, di far vedere finalmente i tacchetti agli avversari. Tre ammoniti (qualche volta è un dato positivo), persino qualche goccia di sangue versato in una gara che non era per femminucce. E' il primo passo, molti non pensavano che fosse possibile farlo. Invece martedì si gioca al Vigorito contro il Pisa. E' la semifinale dei play off.

I PIU'

Sarebbe impensabile non incoronare i due protagonisti di questa vittoria (voto 7,5 ad entrambi, il risultato l'hanno deciso loro...), Gianluca Lapadula e Alberto Paleari. Il gol del “bambino delle Ande” è il 12° stagionale e migliora ancora di più la sua media folle di realizzazioni, abbassata ad un gol ogni 118 minuti. In serie B nessuno ha fatto meglio, neanche il capocannoniere Coda. Come Lapadula “crea”, Paleari “conserva”... Il vecchio spot pubblicitario si addice alla perfezione ai due giallorossi. L'Alberto da Giussano ha messo i lucchetti alla sua porta: una parata che vale un gol, almeno altre tre di grandissima efficacia. Giù il cappello. Ma in una serata così tanti altri si sono meritati la palma da appoggiare sulla testa: Letizia, autore di quella sgroppata in occasione del gol, Masciangelo col suo sinistro educato, Calò, che ha fatto sentire la sua presenza anche nei momenti più difficili, Tello, capace di svolgere il suo compito in ogni settore del campo. Tutti abbondantemente sopra la sufficienza. Così come Caserta, che ha fatto scelte difficili, come quella di lasciare in panchina Vogliacco, Farias, Viviani. Al di là di qualche scompenso sulla fascia destra nel primo tempo (meglio con Elia nella ripresa), la squadra ha tenuto come non le era più riuscito ultimamente.

I MENO

In una serata così sembra quantomeno irriverente trovare chi ha reso di meno. Un paio di giocatori importanti, Improta e Glik su tutti, hanno bisogno ancora di ritrovare la forma migliore. Ma un passo avanti lo hanno fatto anche loro, con la speranza che questi play off possano essere un crescendo anche della loro condizione. Un voto basso lo diamo a Sottil e a Dionisi. L'allenatore bianconero ha dichiarato a Sky che ha vinto la squadra che non lo meritava. Sarà stata l'adrenalina ancora in circolo, ma le sue parole non sono state il massimo della sportività. Come il gesto di Dionisi che ha stretto la sua mano sulla faccia di Calò steso a terra. Poi il capitano del Picchio ha chiesto scusa a tutti, ma un po' di self control da parte di un giocatore della sua esperienza è lecito attenderselo.