Vincere "per essere padroni del nostro destino" per l'obiettivo "quinto o sesto posto". Parola di Josè Mourinho alla vigilia dell'ultima sfida casalinga della sua Roma in un Olimpico sold out contro un Venezia che spera di prolungare all'ultima giornata l'agonia retrocessione. "Voglio finire quinto o sesto, cioè le posizioni che abbiamo occupato per quasi tutta la stagione - spiega il tecnico in conferenza stampa -. Spero non ci sia mancanza di concentrazione. Non abbiamo la rosa per fare una rotazione totale di formazione, ci manca l'esperienza adatta. Faremo un paio di cambi domani, un altro paio contro il Torino". Niente rivoluzione quindi. Ma l'unico assente sarà Mkhitaryan: "Non bisogna gestirlo, è infortunato e non sarà neanche in panchina. Se recupera per la finale? Non lo so". Uno dei titolari che può riposare è Nicola Zalewski: "Ha avuto un'opportunità in un momento in cui la squadra era in emergenza in quel ruolo - dice Mourinho -, anche nella prossima stagione 3-4 giovani della Primavera partiranno con noi in ritiro". Parte anche da qui la crescita che deve condurre la Roma verso l'obiettivo Champions.
"I Friedkin vogliono arrivarci ed è possibile. L'organizzazione è importante e stiamo crescendo. Non possiamo paragonare la Roma di agosto a quella di oggi. Serve tempo, ci sono altri due anni. C'è talento. Dobbiamo continuare a migliorare e vediamo cosa succederà in estate". Dopo le polemiche per il rigore assegnato da Guida alla Fiorentina al Franchi, il tecnico torna a parlare degli arbitraggi di questa stagione: "Siamo stanchi di arbitri e var. Loro vengono puniti, ma dove sono i punti tolti? C'è gente interessata a vederci finire ottavi con la speranza di un trionfo in finale, perchè sarebbe una cosa fantastica per il calcio italiano avere più squadre in Europa. Ma questo non si deve fare a costo di ingiustizie e mancanza di rispetto verso chi lavora tanto come noi". Nonostante un infortunio alla caviglia subito per un colpo accidentale di Kumbulla, Mourinho non perde la sua ironia. E la sfodera per rispondere a Zdenek Zeman che aveva definito la qualificazione della Roma in finale di Conference League "il segno di una coppa di basso livello". "Con un giorno di ritardo, faccio gli auguri a mister Zeman per il suo compleanno di ieri", la conclusione in perfetto stile Mourinho. (Italpress)