Napoli

L'emergenza Cardarelli scatena ancora il dibattito in Campania. “Negli ultimi cinque anni sono stati chiusi cinque pronto soccorso a Napoli, facendo riversare la maggior parte delle emergenze sul “Cardarelli”. Questo è frutto di una programmazione sanitaria sbagliata che sta portando Napoli a diventare un imbuto dal punto di vista ospedaliero.

Credo che sia arrivato il momento per il presidente De Luca di nominare un assessore regionale alla sanità, che abbia competenze specifiche e sia slegato dalla politica”. Attacca il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci che continua: “Questo potrebbe rappresentare il primo passo per affrontare il problema sanitario in Campania, agendo su alcune priorità, a cominciare dal potenziamento del personale che, per anni a causa dei commissariamenti, non è stato possibile assumere.

E  - conclude Ricci - va anche stabilizzato tutto il personale utilizzato durante il Covid, che è stato in prima linea durante l’emergenza ed ora rischia di non vedersi rinnovati i contratti”.

"Al Cardarelli, dopo il trasferimento dei pazienti presso altre strutture ospedaliere della zona collinare e la chiusura di uno dei due reparti Covid con utilizzo dei posti disponibili per il ricovero dei pazienti in Pronto Soccorso/Osservazione Breve Intensiva sembra che la situazione sia migliorata, anche se continuano a persistere in barella tra i 70 e gli 80 pazienti in attesa di ricovero presso l'area critica di emergenza", denuncia intanto una nota la Funzione Pubblica Cgil Area Metropolitana di Napoli. "E' doveroso, a questo punto - afferma la Fp - che la Direzione Strategica Aziendale si faccia carico di accertare le responsabilità interne in merito a carenze organizzative e gestionali e assuma i conseguenti provvedimenti. La principale criticità di tutti i Pronto Soccorso dell'area metropolitana di Napoli, oltre l'elevato numero di accessi e la carente dotazione organica del comparto e della dirigenza, è rappresentata dal cosiddetto "boarding", vale a dire dalla prolungata permanenza dei pazienti in barella in attesa di ricovero con conseguente sovraffollamento, causata dalla incapacità dei reparti di accogliere i pazienti per mancanza di posti letto disponibili".