Salerno

A Salerno i residenti di diversi quartieri hanno protestato per il suono delle campane delle chiese, ritenuto fastidioso per chi magari vuole riposare, in alcune circostanze. A firmare un decreto sulla questione è stato l’arcivescovo Andrea Bellandi, il 6 maggio scorso. Importante trovare l'ago della bilancia tra una tradizione fondamentale per la chiesa, il richiamo alla preghiera, e il riposo dei cittadini. Diversi i punti trattati.

Monsignor Bellandi stabilisce che il suono delle campane sia consentito solo per quattro scopi: indicare le celebrazioni liturgiche e le altre manifestazioni di preghiera e di pietà popolare; essere segno, in particolari circostanze, che accompagna le suddette celebrazioni; scandire i momenti più  importanti della vita della comunità cristiana, le feste e i lutti; richiamare al mattino, a mezzogiorno e alla sera il saluto alla Vergine Maria.

Potranno esservi eccezioni, solo su autorizzazione del vescovo. Altro nodo cardine gli orari in cui sarà consentito suonare le campane: nei giorni feriali, dalle 7 alle 22 (nelle città  alle 21); nei festivi, dalle 7.30 alle 22 (in città sempre alle 21). Quattro le eccezioni: la veglia pasquale, la celebrazione nella notte di Natale, la veglia di Pentecoste e la festa patronale. Orari che dovranno essere rispettati anche dai rintocchi dell’orologio campanario. Le campane potranno suonare ogni ora o, al massimo, alle mezzore, ma non di notte. Sulla durata del suono: per comunicare l’inizio delle celebrazioni, non dovra` mai superare i due minuti o tre qualora si avvisi delle celebrazioni prefestive o festive.