Esco di casa di buon'ora, come sempre. Pioviggina: meglio così, mi dico, almeno l'acqua pulisce i marciapiedi dallo schifo. Un gruppo di runner se ne infischia del meteo, abbasso il finestrino dell'auto. “Siete in ritardo, alla Strabenevento hanno già fatto le premiazioni una settimana fa”, provo a scherzare con due di loro che conosco. “Vieni anche tu...”, mi gelano. Colpito e affondato. Saluti.
Il banchetto allestito nei pressi di Santa Sofia per la vendita delle azalee è un appuntamento irrinunciabile. I soldi delle piantine vanno alla ricerca contro il cancro, vale la pena spenderli, anche per chi non può farlo. Oggi è la festa della mamma, che andrebbe celebrata ogni giorno. Ognuno tiene alla propria, pronta a sacrificarsi in qualsiasi momento. Dovremmo ricordarlo sempre. Tranquilli, non ho intenzione di battere la pista di una facile retorica, ce ne è già troppa in giro.
Il cosiddetto dibattito continua purtroppo ad essere costantemente dominato dalle veline e dalle repliche alle stesse. Gli autori di entrambe dettano i tempi di un ping pong politico che, rimbalzando attraverso i mass media, interessa solo una ristrettissima cerchia di addetti ai lavori, impegnati a posizionarsi in vista delle tornate elettorali, e qualcuno che è ossessivamente a caccia di visibilità per placare la frustrazione che gli deriva dall'irrilevanza.
Ormai l'opinione pubblica è allenata, cosa volte che le importi del chiacchiericcio che riempie le bacheche on line e gli schermi televisivi se ha da fare i conti con problemi decisamente più importanti? E allora, che fare? Oggi è la festa delle mamme. Abbracciamole forte, per non doverci rammaricare, un giorno, di non averlo fatto quando avremmo potuto e dovuto. I rimpianti sono inutili, la vita offre, per fortuna, la possibilità di rimediare. La vita: c'è chi combatte strenuamente per conservarla contro l'assalto della malattia. Ha bisogno dell'aiuto di tutti, quelle azalee sono lì a dimostrarlo. Buona domenica.