Vallo della Lucania

Carenza di personale al presidio ospedaliero “San Luca” del DEA Vallo della Lucania-Agropoli. La denuncia arriva dalla segreteria territoriale del Nursind Salerno, in una nota inviata all’Asl a firma del segretario provinciale, Biagio Tomasco, e del dirigente sindacale, Adriano Cirillo. «Chiediamo un urgente intervento teso a sanare il gravissimo ridimensionamento dell’offerta di salute che si sta verificando al territorio di competenza. Ad oggi, ogni reparto vive una condizione di precarietà, il personale è obbligato a svolgere numerosissime ore di straordinario (per il comparto) e ALPI (per i dirigenti medici) per il solo raggiungimento della copertura dei turni di servizio con un minimo di garanzia dei LEA» denunciano i due. 

I sindacati denunciano, quindi, carenza in modo particolare nei reparti di Neurochirurgia, Centro Trasfusionale, Malattie Infettive e Chirurgia Vascolare. 

«Insomma l’Ospedale di Vallo della Lucania è in gravissima carenza di personale medico, intanto l’azienda consente che tutto questo accada senza muovere un dito, bandisce concorsi che poi annulla o riformula, si perde in inutili lungaggini burocratiche, emette assensi a trasferimenti verso altri Presidi Aziendali, tutte cose che perseguono quello che nostro parere è un progetto teso al ridimensionamento del nostro P.O.. - rincara la dose Tomasco - Sulla carta ci potenziano, basti vedere i reparti previsti nell’atto aziendale, addirittura si prevedono aperture di nuovi posti di degenza di Neurologia, Gastroenterologia, Riabilitazione … ma di fatto non arrivano le risorse. In tutto questo chi si lamenta? Chi perora la causa del nostro territorio?»

Quindi, il segretario territoriale Nursind conclude: «La direzione Sanitaria è impotente, sostiene di rappresentare la situazione alla Direzione Generale ma di non ricevere risposte, la politica locale è silente, inesistente. L’emergenza COVID ha nascosto per 2 anni la vera emergenza, quella riguardante il declino di un ospedale, quello di Vallo della Lucania, lo scadere della possibilità di curarsi vicino casa, il depotenziamento di un territorio intero. Certamente qualcuno obietterà che alcune delle risorse sottratte al P.O. di Vallo siano state assunte per l’emergenza COVID, vero (e non è così per tutte, alcune figure erano pienamente in servizio presso il P.O. di Vallo molto prima del Covid) ma perché non si valuta quante centinaia di unità di personale è oggi in servizio, all’interno della ASL Salerno, in reparti e Presidi Ospedalieri che nulla hanno a che fare con i Covid?»