Avellino

È un fiume in piena il presidente dell'Avellino, Angelo D'Agostino, fortemente amareggiato dopo la sconfitta subita dai Lupi contro il Foggia e che è costata l'eliminazione dai playoff ai biancoverdi. "I risultati non sono stati quelli attesi, noi abbiamo cercato di fare il massimo. Durante questo campionato abbiamo avuto dei problemi, abbiamo cercato di riparare in ogni modo ma non è cambiato nulla. Siamo amareggiati e delusi dato che le aspettative, ovviamente, non erano queste. Molti giocatori sapevano di venire ad Avellino, una squadra che ha sempre avuto obiettivi ben precisi, ma in campo non hanno dimostrato quello che hanno detto di essere".

Da stasera, dunque, partirà la rivoluzione. "Avevo già detto ai ragazzi che se le cose non fossero andate bene, non avrei avuto la minima intenzione di rifare, il prossimo anno, un altro campionato di Serie C in questo modo e, in questo momento, confermo le mie parole. Già stiamo pensando a riorganizzarci e ripartire con obiettivi differenti. Allenatore? Valuteremo nelle prossime ore, non possiamo portarci dietro queste situazioni. Mi dispiace soprattutto per la piazza e per i tifosi, li posso comprendere. Dal lato economico stiamo facendo dei sacrifici e continueremo a farli, mentre da parte dei giocatori non è stata la stessa cosa. Loro non hanno dato quel che dovevano e l’anno prossimo dovremo impostare la squadra diversamente sotto il punto di vista tecnico. Probabilmente il mio errore è stato quello di fidarmi tanto, qui si è parlato solo di soldi e stipendi. Molti dei nostri giocatori sono sopravvalutati, ma noi questo non potevamo saperlo. Prendendo come esempio Murano, che doveva dal principio cambiarci il passo, in questa partita, come durante il campionato, non è stato decisivo".

L'intenzione della società, dunque, è azzerare tutto ed avviare un nuovo corso. "Ora dobbiamo rinnovare tutto e ripartire a testa bassa. Il discorso dovrà essere improntato sul lato tecnico, che fin dal principio è stato errato. Abbiamo visto tutti che sia con Braglia, sia con Gautieri, la squadra non ha avuto molte differenze. Certo, ci sono contratti biennali e non sarà semplice, ma ciò per noi non significa nulla. A qualsiasi costo questi rapporti andranno chiusi, dato che alcuni di loro non sono all’altezza di questi colori. Inoltre, gli stipendi che dovevano essere pagati a giugno, io li ho pagati dieci giorni fa, proprio per non far avere appigli su nulla. Se volessimo attribuire “colpe”? Chi assembla la squadra non è il presidente".