Confronto. Incontro. Condivisione. E non certamente “scontro”. Oreste Vigorito sceglie la strada della continuità. Riparte da Caserta. Prima però le prova tutte: non risparmia i suoi con misure punitive come il ritiro a Novarello. Era l'alternativa all'esonero. Perché si sa i calciatori di questi tempi non si possono cambiare. Non più. Quel tipo di condivisione però non ha funzionato. Restava l'esonero. Ma è una pista che il patròn non sente di percorrere. Preferisce continuare a dar credito a quella decisione maturata nei mesi estivi all'indomani di una cocente retrocessione. Mai digerita dalla piazza. E forse nemmeno da lui. Tanto da fargli dire che una B tranquilla sarebbe stata opportuna. Ma quando il mercato “mancato” ti riconsegna nelle mani quei big arrivati per affrontare la A il progetto cambia, si rinnova nei mesi, col passare delle giornate, con la convinzione che la promozione diretta è alla portata della strega. E lo è stata. Perché di occasioni i giallorossi ne hanno avute tante. Centrati i play off, avrebbero potuto puntare su qualcosa di più. Ma il finale è stato il momento peggiore della strega. Da qui la decisione di non “rinnovare” e di rimettere il pallino del gioco nelle mani di allenatore, direttore sportivo e calciatore. Con una variante. Impazzita. Ma pur sempre variante: il reintegro di Lapadula. Proprio oggi c'è stato l'incontro, il confronto, ma non lo scontro con tutta la squadra. Con l'allenatore e con il direttore sportivo. Tutti insieme. Ancora una volta. Come in una famiglia che deve provare ad affrontare la crisi stringendosi in un unico abbraccio. È stata questa la strada che Vigorito ha voluto percorrere. Solo il tempo potrà dire se sarà quella vincente. Certo è che alla base dell'incontro c'era la voglia di ritrovare serenità. E determinazione. Quella che dovrà avere negli occhi un certo Lapadula. Al suo ritorno in campo dopo “il battibecco” non c'è stata la svolta, la partita di Frosinone da subentrato ne è stato l'esempio lampante. C'è chi giura però che ora è tornato motivato. Perchè in fondo per sperare nella promozione in A attraverso la porta dei play off servirà una squadra compatta e quel numero 9 che tornerà a far gol come nel girone di andata. Prima che un temporale si abbattesse sulla testa della strega.
Benevento, Vigorito incontra la squadra
Il patròn sceglie la strada della condivisione: tutti dentro anche Lapadula
Sonia Lantella