Continua l'operazione umanitaria a Mariupol ma le armi in Ucraina non si fermano. Ieri diversi civili sono stati messi in salvo ma gli attacchi nell'acciaieria della città portuale sono proseguiti. Intanto missili ed esplosioni sono stati registrati in altre parti del paese. La guerra è al settantesimo giorno. Il vice primo ministro ucraino, Iryna Vereshchuk, ha annunciato che per oggi sono previsti altri corridoi umanitari "se la situazione della sicurezza lo consente". Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ieri 156 persone evacuate dall'acciaieria Azovstal di Mariupol sono arrivate a Zaporizhzhia. Si tratta di donne e bambini che si trovavano "nei rifugi da più di due mesi". Tra questi, secondo il leader ucraino, c'era anche un bambino di sei mesi. "Continueremo a fare di tutto per far uscire tutta la nostra gente da Mariupol e Azovstal", ha aggiunto Zelensky. Nel frattempo, però, "le truppe russe non rispettano gli accordi - ha proseguito -, continuano i massicci attacchi ad Azovstal e stanno cercando di prendere d'assalto il complesso".

Inoltre "diverse città ucraine sono tornate ad essere bersagli dei missili e degli attacchi russi", ha aggiunto il presidente ucraino, citando Leopoli, Vinnytsia, la regione di Kiev, la regione di Dnipropetrovsk, Odessa e regione di Kharkiv. Il conflitto, quindi, prosegue anche in altre aree del paese. "Al fine di distruggere le infrastrutture di trasporto dell'Ucraina - ha evidenziato lo Stato maggiore delle forze armate ucraine nell'ultimo aggiornamento -, il nemico russo ha lanciato missili contro le strutture degli oblast di Dnipropetrovsk, Kirovohrad, Leopoli, Vinnytsia, Kiev, Zakarpattia, Odessa e Donetsk". Nella regione di Rivne si è verificato un incidente stradale a causa dello scontro tra un autobus, un camion di carburante e un'auto. Secondo il ministero dell'interno ucraino e la polizia nazionale ci sarebbero 26 vittime, qualcuna in più secondo altre fonti. (Italpress)