Avellino

Si riapre la partita per Palazzo Caracciolo. Il Tar di Salerno ha accolto parzialmente il ricorso del sindaco di Montefalcione, Angelo Antonio D’Agostino, sul risultato dello scrutinio per l’elezione del presidente della Provincia di Avellino che lo scorso 18 dicembre aveva visto sconfitto di una incollatura dal sindaco di Montella, Rizieri Buonopane.

Disposto l’annullamento delle operazioni elettorali concernenti le fasce demografiche “B”, comuni da 3.000 a 5.000 abitanti, e “D”, da 10.000 a 30.000 abitanti. Fasce di cui fanno parte Calitri, il cui vicesindaco Antonio Campana ha votato mentre era ricoverato all’ospedale di Pescopagano, e Montoro, il cui capogruppo di opposizione Mario Bianchino ha espresso la sua preferenza a Mercato San Severino. Voti espressi al di fuori dei confini provinciali e per questo ritenuti irregolari dal Tar.

“Ristabilita la verità e la giustizia, ora si rivota ad armi pari e vinca il migliore - sottolinea il sindaco Festa – però c'è un dato: la sentenza ci dice che se si fosse votato regolarmente avrebbe già vinto D'Agostino”.

Da un ente all'altro. Dalla Provincia all'Alto Calore. Ieri nella sala dell'hotel de la Ville si è notata l'assenza del comune capoluogo all'assemblea per approvare il bilancio. Festa la motiva cosi. “Non mi convincono i numeri e il piano presentati da Ciarcia ma volevo anche aspettare l'esito del ricorso per la Provincia, perchè un conto è presentarsi in assemblea con il 10%, un altro è farlo anche con il peso di una “Provincia amica”.