Questa mattina presso il Tribunale di Avellino si è tenuta l’udienza per il processo a carico di G. C., classe 1994, di Cervinara, che deve rispondere di porto di armi e oggetti atti ad offendere e danneggiamento.
In aula il testimone oculare ritratta tutto ciò che aveva quel giorno riferito agli ufficiali di polizia giudiziaria, affermando di essere assuntore abituale di bevande alcoliche e, pertanto, di non ricordare nulla riguardo quell’episodio.
I fatti risalgono a una mattina del 2017, quando il giovane imputato, si sarebbe reso responsabile di vari atti delittuosi in giro per il paese. Questi, infatti, avrebbe non solo fatto irruzione in un bar sradicando – letteralmente - il registratore di cassa, ma si sarebbe aggirato per la piccola cittadina, brandendo un’ascia, e tentando di impadronirsi anche della cassetta portamonete di un distributore di profilattici all’esterno di una farmacia.
La mattina in cui si sarebbe consumato il reato, quello che fino a questa udienza era considerato il testimone oculare, operatore ecologico del comune di Cervinara, si aggirava per la piccola cittadina intento a svolgere le proprie mansioni lavorative. Interrogato dagli agenti, riferirà poi di aver incontrato G. C. e di aver notato che avesse in mano un oggetto in ferro, che poi avrebbe visto usare contro il distributore della farmacia.
Il giovane, accortosi di essere osservato, avrebbe intimato allo spazzino a farsi i fatti propri, altrimenti lo avrebbe picchiato. E poi sarebbe fuggito via.