Benevento

Il pm Donatela Palumbo aveva chiesto 2 anni e 8 mesi, riconosciuto il parziale vizio di mente accertato da una consulenza psichiatrica curata dal dottore Pierluigi Vergineo, il gup Loredana Camerlengo è stato dello stesso avviso. Ed ha condannato con rito abbreviato a quella pena, oltre che al risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede, in favore della parte civile, un 23enne di Benevento, accusato di maltrattamenti ed estorsione alla madre.

Difeso dall'avvocato Carmen Gerarda Vetrone, il giovane era stato tirato in ballo da una inchiesta del sostituto procuratore Maria Colucci avviata nel 2018 dopo la denuncia della donna - è rappresentata dall'avvocato Mario Villani -, che alla Squadra mobile aveva raccontato ciò che avrebbe subito dal 2017. Lui le avrebbe riservato “condotte vessatorie e prevaricatorie”, con violenze “fisiche e morali” tali da causarle “sofferenze, privazioni ed umiliazioni”. Il figlio l'avrebbe percossa praticamente ogni giorno, in una occasione l'avrebbe scaraventata a terra, in altre due le avrebbe stretto le mani al collo; inoltre, le avrebbe sottratto il cellulare, impedendole di chiedere aiuto.

E ancora: l'avrebbe seguita quando usciva di casa e le avrebbe controllato il telefonino. Infine, le avrebbe chiesto continuamente soldi, e, di fronte al suo rifiuto, l'avrebbe minacciata e picchiata, costringendola a dargli quanto preteso.
L'inchiesta è stata costellata da un incidente probatorio nel marzo del 2020, dall'allontanamento dalla casa familiare dell'imputato, attualmente ospite di una struttura in provincia di Napoli, e da una verifica delle sue condizioni psichiatriche. Questa mattina la discussione e, poi, la sentenza.