Il 13 maggio 1981 si è consumato uno degli attentati più gravi e criptici della nostra storia recente. L’autore grazie alla dovizia di dettagli inediti racconta le ragioni e le conseguenze del gravissimo gesto.
Nel museo civico e della ceramica ad Ariano Irpino si è tenuto l’incontro con Antonio Preziosi, autore del libro “Il Papa doveva morire. Storia dell’attentato a Giovanni Paolo II"
L’evento è stato organizzato dal Panathlon Club di Ariano Irpino. La presidente Lucia Scrima ha dato avvio all’incontro con i saluti istituzionali che hanno evidenziato l’oculata scelta della data, volta a celebrare la giornata internazionale del libro.
A seguire i saluti del vice sindaco Carmine Grasso il quale ha portato i saluti del sindaco e delle assessore Lucia Monaco e Veronica Tarantino.
Sono intervenuti il giornalista Generoso Picone il quale oltre a dare una sua testimonianza personale ha tracciato Il contesto storico nel quale si è inserito Il pontificato di Papa Giovanni Paolo II per comprendere meglio quello che è accaduto in quella piazza e che ha segnato la storia del 900 e della Chiesa. Ha sottolineato come il pontefice abbia avuto un ruolo chiave negli eventi geopolitici degli ultimi anni del XX secolo e come il messaggio del suo pontificato sia ancora forte e moderno in questi tempi bui in cui tutto sembra perduto.
A seguire è intervenuto Andrea Covotta il quale ha affrontato l’aspetto politico e diplomatico del pontificato di Papa Giovanni Paolo II inquadrando egregiamente la situazione internazionale delineatasi negli anni 70 80 con la cosiddetta guerra fredda in cui il Papa si propose egli stesso quasi come protagonista fino ad essere determinante, con la scaltrezza della diplomazia, del crollo del regime comunista e del muro di Berlino.Ha sottolineato anche la straordinaria lungimiranza profetica del Papa in relazione agli eventi della guerra in Ucraina.
E' stata poi la volta del vescovo Sergio Melillo il quale ha sottolineato la profonda fede di Papa Giovanni Paolo II incentrata sulla divina misericordia e sulla profonda devozione Mariana che il Papa ha avuto sin dalla sua infanzia e che attraverso una serie di eventi lo hanno portato a considerare l’attentato l’adempimento del terzo segreto di Fatima, collegando la sua salvezza a quella mano materna che ha materialmente deviato il proiettile evitandogli una morte che invece era certa. Ha sottolineato inoltre la grande sofferenza che il Papa ha vissuto e che lo ha reso testimone di un vangelo superiore in terra, la sofferenza come preghiera e perdono dei peccati. Infine l’intensa azione pastorale che lo ha portato a incontrare migliaia di fedeli e cercare il dialogo con le altre religioni. Il messaggio di speranza e di fede della sua prima omelia: aprite le porte a cristo, non abbiate paura. Il bene che vince il male attraverso l’amore misericordioso.
Le conclusioni sono state affidate all’autore del libro Antonio Preziosi, il quale, dopo aver ringraziato gli organizzatori per l’accoglienza e l’ottima riuscita dell’evento, ha evidenziato come il libro sia stato volto a ricostruire i fatti lasciando pur sempre quella stilla di dubbio nel lettore che tutt’oggi non riesce a comprendere appieno cosa sia accaduto quel giorno in piazza San Pietro, quel giorno in cui appariva più che certo che il Papa doveva morire.
E' stata l'avvovato Raffaela Manduzio a coordinare l’incontro, in maniera coinvolgente e attenta, tenendo sempre vivo l’interesse dei presenti. L’incontro si è concluso con un momento emozionante quantomai attuale e provvidenziale: la proiezione del celeberrimo video di Giovanni Paolo II “non abbiate paura”.