Benevento

Ci sono delusioni e delusioni. Questa rischia di piazzarsi molto in alto, tra quelle che non si dimenticano troppo facilmente. Il termine più giusto è “disillusione”, perchè i risultati degli altri campi avevano dato a tutti proprio l'illusione di poter agganciare il secondo posto a due giornate dalla fine. Praticamente ci si era illusi di poter mettere entrambe le mani sulla serie A diretta. Certo, occorreva ancora fare un pezzo di strada, ma via, quello più facile sembrava essere proprio questo contro la Ternana. Sì, squadra rognosa quella delle Fere, per altro avvelenata da qualche decisione arbitrale contestata nella scorsa partita contro il Frosinone. Ma niente di più. Anzi, proprio la vittoria dei ciociari sul Monza aveva seppellito le residue chances aritmetiche degli umbri, fuori da tutti i giochi. Invece... La Strega è stata capace di ficcarsi nel suo incubo peggiore e gettare alle ortiche un'occasione più unica che rara di agganciare il secondo posto. Partita infarcita di errori, giocata con poco sale in zucca e senza molto raziocinio. E, cosa ancora più grave, anche in affanno fisico.

I PIU'

Quando un portiere è il migliore dei suoi, si spiega già l'andamento di una gara. Paleari (voto 6,5) ha messo più di una pezza agli svarioni dei suoi compagni di reparto, anche se è stato approssimativo il rilancio di piede da cui poi è scaturito il gol dell'1 a 1. In una partita giocata così male, le sufficienze si contano sulle dita di una mano. Innanzitutto Diego Farias (voto 6). Dopo la doppietta di Lignano, non si è ripetuto, ma è stato ancora una volta il più pericoloso tra i giallorossi. Quando si è acceso lui, la difesa ternana ha tremato. Ma non ha trovato rispondenza nei compagni di reparto. Persino sfortunato in occasione dell'assist di Viviani: è andato a colpo sicuro mandando il pallone a colpire un ginocchio di Iannarilli in uscita. Quando dice male... L'altra sufficienza è di Federico Barba. Che ha sporcato una bella prova complessiva con qualche ombra da cancellare. Il gol dell'1 a 1 in cui si è fatto bruciare sulla rapidità da Donnarumma, il fallo finale su Partipilo che gli è valsa l'ammonizione e la squalifica in vista di Monza.

I MENO

Si fa fatica a trovare giocatori che abbiano faticato più degli altri. La squadra nella sua interezza è mancata. Sarebbe servita una partita di grande agonismo, ma anche ragionata e riflessiva soprattutto a centrocampo, il settore migliore (e anche più numeroso per via del disegno tattico) della Ternana. Probabilmente sarebbero serviti altri giocatori e non quelli che hanno giocato contro gli umbri (Caserta, voto 5). Male Ionita, troppi slanci senza costrutto e poca razionalità, non bene Viviani, che deve aver cominciato a risentire sul piano fisico dello sforzo di tante partite ravvicinate, lui che è reduce da un lungo infortunio. Insufficiente persino Acampora, che è parso affaticato e poco lucido. Rimane che uno come lui non dovrebbe mai essere tolto dal campo, così come Farias. Almeno per non avere rimorsi dopo. Male anche gli esterni. Irriconoscibile Letizia, che averebbe bisogno di rifiatare, ancora boccheggiante Improta, che non ha ancora riannodato il filo dopo la settimana di riposo. Un po' di imbarazzo per il gol “divorato” da Tello: non avrebbe cambiato molto la sostanza delle cose, ma quantomeno avrebbe evitato la sconfitta.

Una cosa è parsa evidente: la freschezza della squadra di Lignano Sabbiadoro è scomparsa in un attimo. Certo, l'avversario era ben diverso. Ma a volte approcciare subito bene una gara mette il bavaglio anche al più zelante degli avversari.