Atripalda

Il 25 aprile è molto probabilmente la festa più importante per la nostra Nazione. Perché è festa di liberazione e perché dentro porta tutti i valori su cui si fonda la nostra democrazia e la nostra Repubblica. Oggi si celebra l’uscita dalle atrocità della guerra, quel passaggio, cioè, che poi ha consentito al nostro Paese di determinare condizioni di progresso e sviluppo. Solo la pace ha fatto sì che questo fosse davvero possibile. E’ evidente come quest’anno tutto questo abbia ancora più forza perché in questi giorni assistiamo ancora una volta a quella che è un’aberrazione della storia, ad una guerra, alla feroce aggressione di un popolo da parte di un altro popolo”.

Lo ha dichiarato questa mattina Giuseppe Spagnuolo, sindaco di Atripalda, nel corso delle celebrazioni che si sono svolte in piazza Umberto I ad Atripalda in occasione della Festa della Liberazione.

“L’Italia – ha aggiunto il primo cittadino – è venuta fuori dalla guerra grazie alla coesione di un popolo che ha voluto davvero liberarsi dall’oppressione dell’occupazione militare e dal conflitto civile che ne conseguì. Oggi dobbiamo essere solidali con un popolo che è stato aggredito, quello ucraino, e dobbiamo fare di tutto per dare vicinanza a chi oggi vive le atrocità della guerra. Sappiamo che anche in questo caso la Resistenza, come è stato per noi, sarà il presupposto per un futuro migliore”.

“La Resistenza – ha così concluso il sindaco Spagnuolo – è qualcosa che si rinnova ogni giorno perché le conquiste di allora vanno difese quotidianamente. E’ così che tuteliamo la nostra democrazia. Quotidianamente, perciò, dobbiamo testimoniare la Resistenza. Il presidente Mattarella, in occasione del 25 aprile, ha formulato un accorato appello alla pace dicendo che lavorare per la pace non vuol dire arrendersi alla prepotenza. E’ una posizione che sento di condividere. Ogni giorno dobbiamo contrastare le prepotenze e dobbiamo partecipare alla democrazia perché partecipare significa difendere la democrazia. Non dobbiamo pensare che le Istituzioni siano altro da noi. Le istituzioni camminano sulle gambe delle donne e degli uomini. Dobbiamo essere un baluardo della democrazia con il nostro esempio. E’ questo il modo migliore di onorare questa ricorrenza”.