Napoli

“Il mio futuro si chiama Empoli, il mio presente si chiama Empoli. Per il resto ci sarà modo di parlare alla fine, ma non è importante. Noi dobbiamo pensare a queste ultime cinque gare, perché io ci credo e i tifosi ci credono”. Parole e idee firmate Luciano Spalletti. Il tecnico del Napoli ha presentato la sfida al “Castellani” non negando che la sconfitta con la Fiorentina e il pari con la Roma, al “Maradona”, abbiano lasciato in eredità delle scorie.

“Sento responsabilità e colpa per quanto avvenuto, ma io guardo avanti” ha spiegato il tecnico di Certaldo, che ha poi aggiunto: “Se mi dà fastidio che De Laurentiis commenti le scelte di campo? Lo fa come lo fanno altri, ma col senno di poi è troppo facile parlare dei cambi. Sono io che faccio la formazione e sono io che faccio le scelte. Sono io che faccio bene o che sbaglio”. E, allora, vietato mollare nella lotta per lo scudetto: “Abbiamo la possibilità e anche il dovere di crederci, magari assumendoci la responsabilità di quello che sta accadendo. Però, ci crediamo...” ha proseguito il mister toscano. Sul fronte formazione per ovviare all'assenza di Lobotka sembrano maturi i tempi per la prima partita da titolari, in simultanea, di Mertens e Osimhen.

Potrebbe restare, invece, ancora fuori uno degli ex di turno, Zielinski: “Da lui mi aspetto che ritrovi la tranquillità che lo contraddistingue come persona e come calciatore. È uno che ha classe e qualità, ma con la pressione, senza tranquillità, diventa tutto più difficile” ha concluso Spalletti.