Un lungo applauso ha accompagnato la bara di Giovanni Romano, il 19enne ucciso a coltellate dopo una lite al luna park a Torre del Greco. Folla e commozione alla Basilica di Santa Croce, dove si sono tenuti i funerali del giovane. Striscioni, magliette con la sua foto e palloncini bianchi e azzurri per ricordare il "gigante buono", come affettuosamente lo chiamavano gli amici.
"Giustizia!", il grido della folla all'uscita del feretro dalla chiesa.
"Non è una storia di rivalità, qui non ci sono baby gang. E' nato tutto da un litigio improvviso", le parole di chi ha presenziato all'ultimo saluto di Giovanni Romano.
Duro il monito di don Giosuè Lombardo, parroco di Santa Croce: "Il vero problema sono i modelli diseducativi dei mass media. Ci sono ragazzi che crescono a pane e Gomorra. Il risultato è questa violenza assurda", l'atto d'accusa scandito dal parroco.
Una zia del giovane è svenuta, una ragazza 15enne è stata colta da malore: attimi di paura e concitazione che si sono aggiunti al dolore e alla commozione nel pomeriggio in cui la comunità torrese ha tributato l'ultimo saluto a Giovanni.
"Che questa morte non sia vana, che diventi uno spartiacque per il bene": queste le parole dell'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia. "Scegliete di stare dalla parte della vita sempre, difendetela", il monito indirizzato ai più giovani.